Sette ricercatori ENEA under 40, sei donne e un uomo, sono i vincitori della sesta edizione del Premio Hausmann & Co e Patek Philippe
Una ricerca quasi tutta al femminile quella vincitrice del Premio Hausmann & Co e Patek Philippe – dedicato a chi ha talento, che in questa VI edizione ha assegnato i riconoscimenti a sette ricercatori ENEA “under 40”, sei donne e un uomo.
La cerimonia si è svolta a Roma, nei giardini di Palazzo Venezia, alla presenza del presidente ENEA Federico Testa, degli amministratori della Hausmann & Co Francesco Hausmann e Benedetto Mauro, del direttore generale di Patek Philippe Italia Laura Gervasoni e di rappresentanti del mondo scientifico, istituzionale e dell’imprenditoria.
Il prestigioso riconoscimento istituito dai celebri marchi di orologi per premiare le giovani eccellenze italiane ha stanziato anche risorse alla realizzazione del “Campus delle Energie”, un nuovo polo formativo che ENEA realizzerà all’interno del suo Centro di ricerche della Casaccia, vicino Roma.
I principali riconoscimenti sono stati assegnati a quattro ricercatrici in rappresentanza ciascuna dei quattro dipartimenti ENEA:
Silvia Bossi (Dipartimento Tecnologie Energetiche)
Ingegnere meccanico specializzato in neurotecnologia, settore ad altissimo livello tecnologico che abbina ingegneria, elettronica e medicina. Ha ricevuto il premio per le sue ricerche sulle interfacce neurali, cioè dispositivi biomedici miniaturizzati che permettono di collegare elettricamente il sistema nervoso con le neuroprotesi per sostituire o migliorare specifiche funzioni del sistema nervoso. In questo modo, si ripristinano funzioni motorie e/o sensoriali in soggetti affetti da lesioni, amputazioni o disordini neurologici. Ha inoltre partecipato al progetto ENEA “Venus Swarm”, che consiste nella realizzazione di uno sciame di robot sottomarini per il monitoraggio dei mari.
Chiara Lombardi (Dipartimento Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali)
Biologa, esperta di ecologia marina e di immersioni scientifiche subacquee. Ha ricevuto il premio per le sue ricerche sugli ecosistemi marini minacciati dagli effetti del cambiamento climatico. Recentemente ha realizzato 60 alghe in resina del tutto simili a quelle naturali che, messe in mare, testano l’idoneità alla colonizzazione da parte di organismi marini. Grazie ai suoi studi, si potrà comprendere l’effetto di mitigazione rispetto al cambiamento climatico e di protezione della fauna marina.
Chiara Martini (Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica)
Economista, si è specializzata in Italia e all’estero e svolge la sua attività tecnico-scientifica nel settore della pianificazione energetica e della modellistica macroeconomica sia a livello locale che nazionale. Ha ricevuto il premio per le sue ricerche sulla cosiddetta “povertà energetica” e per il suo contributo nella definizione di scenari energetici al 2030 e al 2050.
Monia Vadrucci (Dipartimento Fusione e Tecnologie per la Sicurezza Nucleare)
Fisico sperimentale, si occupa di applicare le sorgenti di radiazioni ionizzanti (protoni, elettroni, raggi X e neutroni) in diversi campi che vanno dalla salute alla tutela e conservazione dei beni culturali. Ha ricevuto il premio per i suoi studi sulla protonterapia, tecnica innovativa particolarmente adatta nella cura di tumori pediatrici, oculari e “profondi”, perché consente di limitare al massimo i danni collaterali, salvaguardando al tempo stesso i tessuti sani. Da queste ricerche è nato il progetto TOP-IMPLART che sta portando alla realizzazione di una macchina innovativa, compatta ed economica che permetterà la somministrazione in ospedale della terapia protonica.
Tre i riconoscimenti assegnati agli autori di altrettanti brevetti ENEA nei settori dell’alimentazione, dell’edilizia sostenibile e dell’antisismica:
Olivia Costantina Demurtas (Laboratorio Biotecnologie)
Ha brevettato un sistema biotecnologico per produrre le crocine, i pigmenti rossi dello zafferano che possiedono proprietà antiossidanti con funzioni protettive contro certi tipi di tumore e malattie degenerative della retina. La produzione per via biotecnologica appare la strada più praticabile per ottenerli in grandi quantità, a costi contenuti e con i livelli di purezza necessari ad applicazioni biomediche, in considerazione del costo elevatissimo per estrarli dalla spezia, una delle più costose al mondo, e dell’impossibilità di ottenerli tramite sintesi chimica (nome del brevetto: “Geni e metodi per la produzione e compartimentazione biotecnologica di apocarotenoidi ad elevato valore aggiunto” http://industria.enea.it/proprieta-intellettuale-brevetti/brevetti/geni-metodi-produzione-compartimentazione-biotecnologica-di-apocarotenoidi-ad-elevato-valore-aggiunto)
Corradino Sposato (Laboratorio Processi Termochimici per la valorizzazione di biomasse, residui e rifiuti)
Ha brevettato un innovativo processo per la produzione di bio-cemento a base di lievito di birra e acqua ossigenata dalle elevate proprietà di isolamento termico e acustico e di resistenza al fuoco (nome del brevetto: “Processo di preparazione di cemento bioareato autoclavato” http://industria.enea.it/proprieta-intellettuale-brevetti/brevetti/processo-di-preparazione-di-cemento-bioareato-autoclavato ).
Concetta Tripepi (Laboratorio Ingegneria sismica e prevenzione di rischi naturali)
Ha brevettato un “kit” antisismico per muri più sicuri e isolanti, composto da piani cordati e pannelli in fibra di canapa che sono in grado di contenere gli effetti espulsivi provocati dalle scosse sismiche e di garantire un elevato comfort termoacustico e isolante (nome del brevetto: “Elemento di rinforzo antisismico in fibra naturale” http://industria.enea.it/proprieta-intellettuale-brevetti/brevetti/elemento-di-rinforzo-antisismico-in-fibra-naturale)
Per ulteriori informazioni:
http://www.hausmann-co.com/storia/
https://www.patek.com/it/societa/la-manifattura#le-principali-caratteristiche-di-patek-philippe