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Figli strappati ai genitori al confine USA-Messico

Allarme UNICEF: circa 15.500 bambini e giovani migranti sono stati registrati in Messico nei primi quattro mesi dell'anno, 130 al giorno

L’UNICEF interviene sul dramma dei bambini e delle famiglie migranti, separati dopo aver varcato il confine tra Messico e Stati Uniti

Stanno facendo il giro del mondo, scatenando reazioni indignate, le immagini dei figli in lacrime, rinchiusi in gabbie e strappati ai genitori dopo aver varcato il confine tra Messico e Stati Uniti. Il Direttore generale dell’UNICEF Henrietta Fore è intervenuta affermando che “le storie di bambini, alcuni dei quali solo piccolissimi, separati dai genitori mentre cercano sicurezza negli Stati Uniti sono straziant”i.

“I bambini, indipendentemente dalla loro provenienza o dal loro status migratorio, sono prima di tutto bambini. Coloro che sono rimasti senza altra scelta che fuggire dalle loro case hanno il diritto di essere protetti, accedere ai servizi essenziali e stare con le loro famiglie, proprio come tutti i minorii. È la realizzazione di questi diritti che offre ad ogni bambino le migliori opportunità per un futuro sano, felice e produttivo”.

“La detenzione e la separazione familiare come avviene al confine meridionale degli Stati Uniti con il Messico sono esperienze traumatiche che possono rendere i bambini più vulnerabili allo sfruttamento e agli abusi e creare stress dannosi che, come hanno dimostrato numerosi studi, possono avere un impatto sullo sviluppo a lungo termine dei minori” aggiunge Fore.

“Tali pratiche non sono nell’interesse di nessuno, tanto meno dei bambini che più ne subiscono gli effetti. Il benessere dei più piccoli è la questione più importante. Per decenni, il Governo degli Stati Uniti e la sua popolazione hanno sostenuto i nostri sforzi per aiutare i bambini rifugiati, richiedenti asilo e migranti colpiti da crisi in tutto il mondo. Che si tratti di guerra in Siria o in Sud Sudan, carestia in Somalia o terremoto ad Haiti, gli Stati Uniti sono stati lì per aiutare e accogliere i bambini sradicati. Spero che l’interesse superiore dei bambini rifugiati e migranti sia considerato primario nella applicazione delle procedure e delle leggi statunitensi in materia di asilo” ha concluso.

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