Maxi operazione della Polizia di Stato in provincia di Reggio Calabria: stroncato il traffico di armi clandestine per la ‘Ndrangheta
Usavano un linguaggio criptico per indicare armi clandestine e droga mentre parlavano al telefono, ma questo non è bastato a non farsi scoprire dai poliziotti della Squadra mobile di Reggio Calabria che hanno infatti eseguito 36 provvedimenti cautelari: 15 arresti in carcere, 13 arresti domiciliari e 8 obblighi di presentazione all’Autorità giudiziaria.
Gli indagati sono tutti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di armi clandestine, collegata e funzionale alle attività della ‘Ndrangheta, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; le persone coinvolte sono accusate anche di detenzione e porto illegale di armi clandestine, fra cui pistole, fucili mitragliatori e armi da guerra con relativo munizionamento, e di coltivazione di numerose piantagioni di canapa indiana e cessione di droga, prevalentemente hashish e marijuana.
Durante le indagini gli agenti hanno scoperto l’assetto organizzativo dell’organizzazione, legata alla “cosca Commisso” di Siderno (Reggio Calabria) e alla “cosca Cataldo” di Locri (Reggio Calabria), che gestiva nell´area della Locride e in altre parti della provincia di Reggio Calabria un impressionante traffico di armi clandestine di ogni genere e calibro.
Nel corso di alcuni dialoghi intercettati dagli agenti della Squadra mobile e dal commissariato di Siderno, gli indagati facevano anche riferimento a “piantagioni in siti impervi” ai ricavi mensili di “8/10 mila ogni due mesi”, alle difficoltà del “taglio” e ai “pozzi” realizzati per l’irrigazione.
Le misure cautelari sono state eseguite nella provincia di Reggio Calabria con la collaborazione dei commissariati di Cittanova, Polistena, Cittanova e Bovalino e dei Reparti prevenzione crimine di Siderno, Vibo Valentia e Cosenza.
28 arresti e 8 obblighi di presentazione p.g. è il bilancio dell'operazione "Arma cunctis" contro i traffici illegali di armi della #ndrangheta
Gli indagati avevano anche numerose coltivazioni di canapa indiana e spacciavano hashish e marijuanahttps://t.co/dv83noZyR6 pic.twitter.com/but82LG4sv— Polizia di Stato (@poliziadistato) June 26, 2018