Operazione Hermes della Polizia di Stato contro la cosca Barilari-Foschini: aveva il monopolio sulle attività commerciali di Crotone e anche degli ambulanti durante la fiera della Madonna di Capocolonna
Imponevano il pizzo anche durante la fiera più importante di Crotone, quella di maggio in occasione della Festa della Madonna di Capocolonna nel corso della quale i commercianti ambulanti erano costretti ad acquistare, a prezzi maggiori, i panini e la carne, che la “famiglia” imponeva loro. C’è anche questo nell’operazione condotta questa mattina contro le famiglie Barilari e Foschini che ha portato all’arresto di 15 persone ritenute anche responsabili di riorganizzare la cosca dopo l’operazione “Old Family”.
“Hermes”, questo il nome dell’operazione condotta dal Servizio centrale operativo, dalle Squadre mobili di Crotone e Catanzaro e dai Reparti prevenzione crimine di Cosenza, Napoli, Siderno e Potenza, che ha portato a scoprire un’organizzazione che deteneva un vero e proprio monopolio sulla città di Crotone e che si è resa responsabile di una serie di reati contro la persona e contro il patrimonio nonché in materia di armi.
I membri dell’organizzazione avevano il controllo in particolare sulle attività commerciali su cui esercitavano forti pressioni e richieste di tipo estorsivo: se non venivano eseguiti gli ordini la pena era costituita da una serie di danneggiamenti soprattutto di tipo incendiario. Questo potere traspare anche dalle intercettazioni: tutti dovevano pagare e tutti dovevano sottostare ai voleri della cosca.
Il condizionamento che gli affiliati delle famiglie Barilari-Foschini, esercitavano in occasione della fiera della Madonna di Capocolonna era determinante: tutti gli ambulanti, anche quelli arrivati da diverse parti d’Italia, potevano vendere solo i panini fatti con la merce fornita dal clan.
Nel corso delle attività d’indagine gli agenti hanno anche individuato gli autori del tentato omicidio avvenuto nel novembre 2013 nei confronti di un noto pregiudicato, Rocco Devona, nei confronti del quale furono esplosi diversi colpi di pistola mentre rientrava a casa. L’uomo era riuscito a salvarsi miracolosamente rifugiandosi all’interno di un portone.
Sempre legata all’indagine è la rapina avvenuta a San Giovanni in Fiore nel settembre 2012 ai danni di una nota gioielleria, compiuta per finanziare la cosca.