Operazione Demetra: recuperati 20mila reperti archeologici


Operazione internazionale dei Carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale contro il traffico di reperti archeologici: 23 arresti, sequestrati tesori per 40 milioni di euro

Operazione internazionale dei Carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale contro il traffico di reperti archeologici: 23 arresti, sequestrati tesori per 40 milioni di euro

I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della Procura della Repubblica nissena che ha coordinato le indagini, nei confronti di 23 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di far parte di un’associazione per delinquere internazionale dedita al traffico di reperti archeologici provento di scavi clandestini in Sicilia.

Nel nostro Paese l’operazione è stata condotta in sinergia con i Comandi Provinciali Carabinieri di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Crotone, Enna, Lecce, Napoli, Novara, Taranto, Torino, Ragusa, Siracusa ed il supporto del 9° Nucleo Elicotteri di Palermo e dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”. Sono state eseguite anche numerose perquisizioni per la ricerca di reperti trafugati.

Contemporaneamente, in ambito europeo, grazie al coordinamento di EUROPOL ed EUROJUST, sono stati eseguiti 3 Mandati di Arresto Europeo (M.A.E.) nei confronti dei componenti dell’organizzazione residenti a Londra, Ehingen e Barcellona. Oltre 250 i  Carabinieri impegnati, che hanno operato sia in territorio italiano che estero, congiuntamente ad investigatori della Metropolitan Police di Londra, della Polizia Criminale del Baden-Württemberg e della Guardia Civil spagnola.

L’operazione ribattezzata “Demetra” è stata avviata nell’estate del 2014 a seguito di un episodio di scavi clandestini nel territorio di Riesi (CL). I primi accertamenti hanno consentito di verificare che non si trattava di una vicenda isolata, ma riconducibile ad un fenomeno di sistematica aggressione al patrimonio archeologico siciliano. Pertanto, l’attività investigativa ha avuto come obiettivo quello di risalire fino ai vertici dell’archeotraffico. Dall’inizio delle indagini, i Carabinieri del TPC hanno recuperato  oltre 3.000 beni archeologici, per un valore di mercato superiore ai 40 milioni euro.

“L’operazione portata a termine costituisce un importante segnale di risposta dello Stato al fenomeno criminale del traffico internazionale illecito di reperti archeologici. La Sicilia, particolarmente ricca di vestigia del passato, è oggetto di un incessante ed intenso saccheggio di reperti destinati al mercato clandestino dei beni d’arte. Fondamentale, in tal senso, è stata l’attività di cooperazione internazionale giudiziaria e di polizia che ha permesso di ricostruire l’intera filiera del traffico anche oltre i confini nazionali” si legge in una nota dell’Arma.

Sull’operazione “Demetra” che ha permesso il recupero di oltre 20.000 reperti archeologici siciliani e sgominato un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di reperti provenienti da scavi clandestini, è intervenuto anche il Ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli: “Conferma ancora una volta l’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo a questo reparto dei carabinieri specializzato nella tutela del patrimonio culturale e nel contrasto al traffico illecito di opere d’arte. Esprimo sincero apprezzamento per il lavoro svolto e ringrazio in particolare il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale”.