Dal 14 al 29 luglio alla Galleria Comunale di Faenza la mostra di pittura di Maurizio Pilò dedicata alla vita, alla poesia, all’arte… all’amore
“Mai fummo selvatici…”. Un titolo affascinante per una mostra che si preannuncia altrettanto affascinante e carica di sorprese all’insegna della bella pittura e della poesia tradotta in immagine. Protagonista dell’evento espositivo che inaugura sabato 14 luglio 2018, alle18:30, alla Galleria comunale d’Arte – Voltone della Molinella, a Faenza, è l’artista romagnolo Maurizio Pilò. A cura di Angelamaria Golfarelli, promossa dall’Associazione Culturale Il Glicine (RA), con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Faenza, la mostra vedrà in esposizione le opere più recenti di Maurizio Pilò che rappresentano un’importante e decisiva svolta fra la pittura e la narrazione.
Affascinato da tempo, dal linguaggio letterario e poetico, l’artista ha tradotto in segno e materia un percorso personale che unisce la memoria al luogo. Un’esposizione densa di visionari richiami iconografici che, sia attraverso i grandi lavori che le piccole teche, racconta di Maurizio Pilò la poetica artistica, nel tempo sempre più sottolineata dal rapporto con l’ambiente/natura e i dialoghi interiori dell’uomo.
“Non fummo mai selvatici….” perché ciò che addomesticò i nostri passi furono sempre pensieri ed azioni rivolti alla vita, alla poesia, all’arte… all’amore. In queste poche righe si svela il mistero di un titolo più letterario che figurativo che mette in relazione il presente con vecchie immagini sfuocate di angelicate memorie infantili dove nessuna tristezza è concessa, che infondono ed inducono all’incontro con una spiritualità per nulla celata che vede nel simbolo ricorrente della croce la santificazione del mistero della vita.
Il gigantesco albero realizzato su fondo trasparente, poi, aleggia come essenza suprema capace di farsi uomo attraverso una laica trinità che anche nell’uso del colore e della materia l’artista sa rendere reale ed immortale al tempo stesso. Così, simbolicamente, uomo e albero si moltiplicano e si dividono diventando un tutt’uno che l’arte eleva a creatura soprannaturale. Dove i rami diventano pensieri ed idee generati da un’unica mente, mentre il tronco diviene contenitore capace di sprigionare forza ed azione. Fino ad arrivare alle radici, essenza ramificata dove si compie l’incontro assoluto fra la memoria e il luogo (perché, come sosteneva A. Camus, il nostro essere “uomini situati” non esclude la nostra vita dall’abitare l’ambiente in cui viviamo facendoci da esso condizionare e dirigere)”[dalla presentazione di Angelamaria Golfarelli].
“Mai fummo selvatici…” – INFO UTILI
Dove
Voltone della Molinella, 2 – Faenza.
Quando
Dal 14 al 29 luglio 2018
Orari di apertura
Dal martedì alla Domenica ore 10/12.30 e 17/19.30
Martedì sera dalle 20,30 alle 22 – Chiuso il lunedì.