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Migranti, soddisfazione UNICEF per Global Compact

Sottoscritto il testo definitivo del Global Compact per una Migrazione Sicura, Ordinata e Regolare: a dicembre l'adozione definitiva a Marrakech

Oggi nel mondo sono 31 milioni i bambini migranti

Sottoscritto il testo definitivo del Global Compact per una Migrazione Sicura, Ordinata e Regolare: il prossimo dicembre l’adozione definitiva a Marrakech

“La conclusione dei negoziati intergovernativi sul Global Compact per una Migrazione Sicura, Ordinata e Regolare rappresenta un grande risultato per i bambini”. Così il Direttore Generale dell’UNICEF, Henrietta H. Fore, commenta la sottoscrizione del testo definitivo del Global Compact. Questo patto globale per la migrazione è il primo accordo intergovernativo, preparato sotto l’egida delle Nazioni Unite e frutto di negoziati tra gli Stati.

“Il Global Compact dovrebbe contribuire a gestire meglio la risposta globale alla migrazione internazionale e ad affrontare le sfide che i quasi 50 milioni di bambini in transito in tutto il mondo devono affrontare. Sostiene il superiore interesse del minore e sottolinea l’importanza dell’unità familiare. Dovrebbe contribuire a dotare gli Stati membri di strumenti per prevenire la morte dei minorenni, proteggerli da abusi e sfruttamento, evitare il trauma della separazione familiare, della detenzione o dell’allontanamento forzato e ottimizzare i benefici della migrazione per i minorenni” spiega Fore.

L’UNICEF attende con interesse l’adozione formale del Global Compact a Marrakech a dicembre ed è pronto a collaborare con gli Stati membri, le agenzie delle Nazioni Unite, le autorità locali, la società civile e le organizzazioni religiose per trasformarlo in pratica per i bambini in transito.

“Altrettanto importante è il fatto che sfrutteremo l’energia, le idee e le esperienze uniche dei bambini e dei giovani per garantire il rispetto dei loro diritti e il loro pieno interesse nell’attuazione del Global Compact. Durante tutto questo percorso, il lavoro dell’UNICEF sarà orientato a comprendere meglio e ad affrontare le cause profonde della migrazione” conclude Fore.

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