Maxi operazione dei Carabinieri tra Roma e le province di Reggio Calabria e Cosenza: 31 affiliati al clan Casamonica in manette, altri 6 ricercati
Maxi operazione dei Carabinieri a Roma contro il clan Casamonica, che ha portato all’arresto di 31 persone. Dalle primi luce dell’alba, circa 250 militari del Comando Provinciale Carabinieri di Roma, con l’ausilio di unità cinofile, un elicottero dell’Arma e del personale dell’8° Reggimento “Lazio”, sono impegnati fra Roma e le province di Reggio Calabria e Cosenza per eseguire 37 misure cautelari in carcere, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di soggetti ai quali viene contestato anche l’art. 416 bis C.P., per avere costituito e preso parte al clan Casamonica. Il ruolo apicale di promotore è stato attribuito a Giuseppe Casamonica, recentemente uscito dal carcere dopo circa 10 anni di detenzione.
I soggetti sono anche ritenuti responsabili, in concorso fra loro e con ruoli diversi, di aver costituito un’organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, usura, concessione illecita di finanziamenti ed altro, tutti commessi con l’aggravante del metodo mafioso.
Al momento i provvedimenti eseguiti sono 31 con altri 6 soggetti attivamente ricercati.
Come riferisce l’agenzia Dire, tra gli arrestati nella maxi operazione ci sono anche alcuni ‘cugini’ della famiglia Spada, alcuni dei quali abitanti in vicolo di Porta Furba. Tra questi anche il noto pugile, ed ex campione italiano, Domenico Spada, detto ‘Vulcano’.
I sequestri e i legami con la ‘Ndrangheta
Un ristorante al Pantheon, una discoteca a Testaccio, un centro benessere al Tuscolano e la palestra di Domenico Spada a Ciampino oltre a numerosi conti correnti ed autovetture. È ingente il patrimonio sequestrato nell’ambito dell’inchiesta che ha portato la Dda a richiedere l’arresto per 37 persone appartenenti al clan Casamonica.
Durante le indagini sono stati sequestrati anche quattro alloggi popolari: uno ad Ostia in piazza Gasparri, uno a Pietralata e altri due sparsi tra Roma e Provincia. Secondo quanto emerso dall’indagine gli alloggi erano occupati irregolarmente da alcuni degli indagati ed è stato accertato come da oltre 10 anni, uno di essi sia stato usurpato con la violenza e la minaccia armata al legittimo possessore: un ultrasettantenne ora costretto a vivere in strada.
Le indagini hanno fatto emergere un gruppo strutturato e unito anche grazie a legami di sangue tra gli affiliati, e con solidi legami con le famiglie più influenti della ‘Ndrangheta calabrese, come quelle di San Luca. La base, una roccaforte nella zona di Porta Furba, nella zona di Arco di Travertino, e collegata alle periferie a sud di Roma come il Tuscolano, la Romanina, Tor Vergata e Ostia.
“Un gruppo difficile da penetrare – spiegano gli investigatori – anche per la lingua che utilizza dai Casamonica, un dialetto sinti che non molti sono in grado di interpretare”.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ringraziato via Twitter i Carabinieri al lavoro da questa notte, ribadendo il suo impegno nella lotta alle mafie.