I Nas di Latina hanno sequestrato 6mila pasticche di falso Viagra proveniente da Paesi extra UE e rivendute nel mercato nero
Maxi sequestro di false pillole di Viagra a Latina al termine di un’indagine iniziata lo scorso giugno per contrastare la commercializzazione illegale di farmaci su siti web.
I Carabinieri del NAS di Latina hanno dato esecuzione a sei decreti di perquisizione personale e locale emessi dalla Procura della Repubblica di Roma nei confronti di altrettante persone che sono state denunciate in stato di libertà poiché ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di esercizio abusivo della professione di farmacista e di illecita importazione e commercializzazione di farmaci.
I 6 denunciati, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, erano specializzati nell’importazione clandestina di farmaci di produzione extra U.E., privi di autorizzazione all’immissione in commercio e contenenti principi attivi farmacologici per il trattamento di disfunzioni erettili, acquistandoli tramite canali fidelizzati on-line e successivamente rivendendoli, ad un prezzo superiore, mediante piattaforme di commercio on-line e siti bacheca di annunci promozionali e di “incontri”, traendone illeciti guadagni.
I provvedimenti di perquisizione, eseguiti nell’Area Metropolitana di Roma-Capitale e Nettuno dai Carabinieri dei NAS di Latina e Roma, supportati dai Comandi Compagnia Carabinieri di Ostia, Tivoli e Anzio, hanno consentito di confermare le ipotesi investigative e procedere al sequestro di oltre 6.000 compresse di falso Viagra, confezionate in blister ma prive di confezione esterna, copie di medicinali originali di marche note regolarmente in commercio in Europa.
Nel corso delle perquisizioni sono state rinvenute e sequestrate attrezzature informatiche, computer e apparecchi telefonici cellulari, utilizzati per le attività illecite, nonché alcuni plichi postali ricevuti dagli indagati e altri destinati al riconfezionamento e spedizione di ordini ricevuti dalla propria “clientela”.
Il finto Viagra sequestrato avrebbe comportato, nei circuiti del mercato nero, indebiti introiti per oltre 80.000 euro.