Bomba su un bus scolastico nel nord dello Yemen: oltre 40 morti tra cui molti bambini. UNICEF: dal 2015 quasi 2.400 minori sono stati uccisi, più di 3.600 feriti e migliaia di vite innocenti distrutte
Un’altra strage in Yemen. Oltre 40 civili, tra cui molti bambini, sono morti e altre 50 persone sono rimaste ferite oggi nel nord dello Yemen in seguito a raid aerei che hanno colpito uno scuolabus e un affollato mercato nella provincia di Sa’ada.
“Il terribile attentato ad un autobus di Sa’ada, nello Yemen, che, secondo quanto riferito, ha ucciso e mutilato decine di bambini, segna un livello davvero basso nella brutale guerra del paese. La questione ora è se sarà anche un punto di svolta, il momento che deve finalmente spingere le parti in conflitto, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e la comunità internazionale a fare ciò che è giusto per i bambini e porre fine a questo conflitto” ha commentato Henrietta H. Fore, Direttore Generale dell’UNICEF.
L’organizzazione e altri hanno ripetutamente chiesto la protezione dei bambini e il rispetto del diritto umanitario internazionale. Questi appelli sono stati accolti con totale disprezzo. Dal 2015, quasi 2.400 bambini sono stati uccisi, più di 3.600 feriti e migliaia di vite innocenti sono state danneggiate o distrutte. Gli attacchi contro ospedali, scuole e infrastrutture essenziali sono all’ordine del giorno.
“Il perdurare del conflitto, i ripetuti attacchi e le restrizioni di accesso dovute all’insicurezza e alla violenza ostacolano anche la nostra capacità di raggiungere i più bisognosi, tra cui 11 milioni di bambini che necessitano di assistenza umanitaria. Quanti altri bambini soffriranno o moriranno prima di coloro che possono agire, mettendo fine a questo flagello?” dichiara Fore.
Nelle ultime settimane, un impianto idrico e un centro igienico-sanitario a Hodeida, supportati dall’UNICEF, sono stati attaccati e gravemente danneggiati, mettendo a repentaglio la salute e il benessere di centinaia di migliaia di persone.
“È difficile credere che viviamo in un mondo in cui i bambini dovrebbero vivere nella paura di tali attacchi, eppure è così. Questa però non deve essere la loro realtà. Le parti in conflitto e coloro che esercitano su di esse un’influenza, compresi i membri del Consiglio di Sicurezza, possono e devono scegliere di porre fine a questa catastrofe per il bene dei bambini dello Yemen” conclude Fore.