Lotta al terrorismo di matrice jihadista: rimpatriati due cittadini marocchini. Salgono a 76 le espulsioni nel 2018 sul totale di 313 eseguite dal 2015
Non si ferma la lotta al terrorismo jihadista nel nostro Paese e il Ministero dell’Interno fa sapere che due cittadini marocchini di 32 e 26 anni sono stati espulsi per motivi di sicurezza dello Stato e rimpatriati in Marocco.
Con le loro espulsioni, disposte dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, sale a 313 il totale di quelle eseguite da gennaio 2015 a oggi, 76 delle quali nell’anno in corso.
I due uomini, domiciliati entrambi in Umbria, rispettivamente a Umbertide e a Gubbio, risultano da accertamenti del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei Carabinieri aperti sostenitori dell’organizzazione terroristica internazionale denominata Stato islamico (SI), dopo aver intrapreso un percorso di radicalizzazione di stampo jihadista.
Sono indagati per aver allacciato e mantenuto, anche via web, contatti in Marocco e in Francia con persone che condividono le stesse posizioni radicali, e per aver favorito l’invio di aspiranti combattenti, i cosiddetti “foreign terrorist fighter”, intenzionati a unirsi alle milizie jihadiste attive nello scenario di guerra siriano e iracheno. I due espulsi per terrorismo sono anche indagati per aver sostenuto economicamente alcuni combattenti.
Il 32enne era stato inoltre arrestato nel 2016 in Marocco dalle autorità locali, e poi condannato, con l’accusa di “finanziamento a gruppi terroristici di matrice jihadista”.