Il gruppo Autostrade per l’Italia replica alle accuse del ministro delle Infrastrutture Toninelli che ha chiesto le dimissioni del vertici e avviato la procedura per la revoca delle concessioni
Autostrade per l’Italia si difende dopo essere finita nel mirino del Governo per il crollo del ponte Morandi a Genova, che ha causato decine di vittime.
Ieri il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha attacco duramente il gruppo Autostrade per l’Italia, responsabile della manutenzione del viadotto sulla A10, minacciando la revoca della concessione sulle tratte autostradali italiane.
“Chi ha colpe per questa tragedia ingiustificabile dovrà essere punito. Alle società che gestiscono le nostre autostrade sborsiamo i pedaggi più cari d’Europa mentre loro pagano concessioni a prezzi vergognosi. Incassano miliardi, versando in tasse pochi milioni e non fanno neanche la manutenzione che sarebbe necessaria a ponti e assi viari. I vertici di Autostrade per l’Italia devono dimettersi prima di tutto” ha scritto Toninelli sulla sua pagina Facebook.
“E visto che ci sono state gravi inadempienze, annuncio fin da ora che abbiamo attivato tutte le procedure per l’eventuale revoca delle concessioni, e per comminare multe fino a 150 milioni di euro. Se non sono capaci di gestire le nostre Autostrade, lo farà lo Stato. Contemporaneamente a questi atti doverosi, dobbiamo badare a ricostruire e manutenere, seppure con il pensiero sempre rivolto alle vittime e alle loro famiglie” ha aggiunto Toninelli.
La replica di Autostrade per l’Italia
“In relazione alle polemiche sugli investimenti in materia di sicurezza, Autostrade per l’Italia precisa che negli ultimi cinque anni (2012-2017) gli investimenti della società in sicurezza, manutenzione e potenziamento della rete sono stati superiori a 1 miliardo di euro l’anno. Ciò ha contribuito in maniera sostanziale all’innalzamento sulla rete di Autostrade per l’Italia del livello di sicurezza – misurabile attraverso l’abbattimento dei tassi di mortalità e di incidentalità – che è stato portato a livello di eccellenza in Europa” si legge in una nota del gruppo.
Per quanto riguarda invece l’avvio della procedura di revoca della concessione, “Autostrade per l’Italia si dichiara fiduciosa di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario, nell’ambito del contraddittorio previsto dalle regole contrattuali che si svolgerà nei prossimi mesi”.
“È una fiducia che si fonda sulle attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali. Peraltro non è possibile in questa fase formulare alcuna ipotesi attendibile sulle cause del crollo. Autostrade per l’Italia sta lavorando alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree. La società continuerà a collaborare con le istituzioni locali per ridurre il più possibile i disagi causati dal crollo” conclude la nota.