Secondo le stime della Coldiretti la produzione di mele nel 2018 supera i 2 milioni di tonnellate, in ripresa rispetto all’anno scorso
Al via la “vendemmia delle mele” in Italia con un recupero sullo scorso anno ma in calo del 6% rispetto alla media dell’ultimo triennio per una produzione che sfiora i 2,2 milioni di tonnellate nel 2018.
E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Assomela in relazione all’inizio della raccolta in diverse regioni d’Italia: dal Trentino alla Lombardia, dall’Emilia Romagna al Piemonte. La qualità è ottima ma il maltempo ha influito a macchia di leopardo sulla quantità prodotta di diverse varietà dalle Golden Delicious che fanno segnare un -16% rispetto alla media de triennio alle Red Delicious (-3%), dalle le Granny Smtih (-5%) alle Fuji (-7%), mentre sono in controtendenza le Gala che crescono del +3%.
La produzione italiana di mele si concentra principalmente in 6 regioni: Trentino Alto Adige che rappresenta più della metà della raccolta con un milione e mezzo di tonnellate, in Veneto con oltre 217mila tonnellate, in Piemonte con 193mila tonnellate, in Emilia Romagna con 172mila e in Lombardia con oltre 30mila tonnellate. In Italia la grandine ha colpito alcune zone come ad esempio in Lombardia dove si registrano cali fino al 60% nei frutteti dell’alta Valtellina.
Per chi non ha la possibilità di acquistare le mele direttamente dal produttore in azienda o nei mercati di Campagna Amica, attenzione alle etichette che devono obbligatoriamente riportare per legge l’origine (luogo di coltivazione) e la varietà delle mele. Sono 5 le mele italiane a denominazione di origine riconosciute dall’UE: Mela Val di Non Dop, Mela Alto Adige Igp, Melannurca Campana Igp, Mela Valtellina Igp, Mela Rossa Cuneo Igp
L’Italia è il secondo produttore europeo di mele con il 17,5% del totale prima della Francia che si ferma al terzo posto con 1,5 milioni di tonnellate mentre la Polonia è stabile al primo posto con 4,5 milioni di tonnellate. Rispetto alla media del triennio 2014-2016 calano le produzioni di Francia (-3%), Germania (-5%), Portogallo (-7%), Spagna (-4%), Belgio (-22%) l’Olanda (-23%). Il grande caldo e la siccità che hanno colpito il centro nord Europa hanno influito sulle produzioni di quelle zone soprattutto per quanto riguarda le dimensioni, con mele “ristrette” più piccole rispetto alla media.