Il vicepremier Di Maio: “Questi ex dis-onorevoli lo sanno cosa è la giustizia sociale?”. Codacons pronto a intervenire di fronte al Consiglio di giurisdizione della Camera
“700 ex deputati hanno fatto ricorso per riavere i vitalizi che noi abbiamo abolito e continuare a essere mantenuti a vita dallo Stato come fossero dei nababbi. Quando erano in Parlamento non hanno fatto nulla per aumentare le pensioni minime e le condizioni di vita dei pensionati più poveri e ora vogliono continuare a prendere vitalizi di migliaia di euro nonostante abbiano versato ‘moooolto’ meno”. Con queste parole il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, commenta sul suo profilo Facebook il ricorso di 700 ex deputati contro il taglio dei vitalizi.
“Ma questi ex dis-onorevoli lo sanno cosa è la giustizia sociale? Credo di no,ma lo scopriranno presto. E lo scopriranno anche gli ex senatori. Il Senato deve abolire subito i vitalizi come abbiamo fatto alla Camera. Non c’è più tempo da perdere per eliminare i privilegi. Bisogna decidere da che parte stare, da quella dei cittadini o da quella dei parassiti. Noi abbiamo già scelto e non faremo neppure mezzo passo indietro: i ricorsi non ci spaventano” prosegue Di Maio.
Che conclude: “Intanto consiglio caldamente a questi 700 vitalizio-dipendenti di andarsi a nascondere il più lontano possibile, magari su un eremo. Non conoscono vergogna”.
Sulla vicenda entra a gamba tesa anche il Codacons che interverrà dinanzi al Consiglio di giurisdizione della Camera. Ne dà notizia l’associazione dei consumatori, da sempre in prima linea contro sprechi e privilegi della classe politica.
“Abbiamo deciso di costituirci ad opponendum contro i ricorsi, a nome della collettività italiana danneggiata da una eventuale sospensione dei tagli ai vitalizi – spiega il presidente Carlo Rienzi -. Riteniamo infatti i ricorsi presentati del tutto infondati ed errati in fatto e in diritto, e difenderemo dinanzi agli organi di giustizia della Camera un provvedimento sacrosanto che introduce sensibili risparmi a favore dei cittadini e una riduzione dei privilegi concessi dagli anni alla casta e non più sostenibili”.