Via libera del Parlamento europeo alla direttiva copyright: i giganti del web dovranno remunerare i contenuti prodotti da artisti e giornalisti. Escluse dal campo di applicazione le piccole e micro piattaforme. Gli hyperlink “accompagnati da singole parole” si potranno condividere liberamente
Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione negoziale sulla riforma del diritto d’autore, la direttiva copyright, che include norme specifiche per proteggere le piccole imprese e la libertà di espressione.
Il mandato negoziale del Parlamento per i colloqui con i Ministri UE al fine di giungere ad un testo definitivo è stata approvato con 438 voti a 226, con 39 astensioni. Il testo apporta alcune modifiche importanti alla proposta della commissione affari giuridici di giugno.
Le grandi compagnie web dovrebbero condividere i loro ricavi con artisti e giornalisti
Molte delle modifiche apportate dal Parlamento alla proposta originaria della Commissione europea mirano a garantire che i creativi, in particolare musicisti, artisti, interpreti e sceneggiatori, nonché editori e giornalisti, siano remunerati per il loro lavoro quando questo è utilizzato da piattaforme di condivisione come YouTube o Facebook e aggregatori di notizie come Google News.
Dopo la votazione, il relatore Axel Voss (PPE, DE) ha dichiarato: “Sono molto lieto che, nonostante il forte lobbying dei giganti di Internet, la maggioranza dei deputati al Parlamento europeo sia ora a favore della necessità di tutelare il principio di una retribuzione equa per i creativi europei.
Il dibattito su questa direttiva è stato molto acceso e credo che il Parlamento abbia ascoltato con attenzione le preoccupazioni espresse. Abbiamo quindi affrontato le preoccupazioni sollevate in merito all’innovazione escludendo dal campo di applicazione i piccoli e micro aggregatori o piattaforme.
Sono convinto che, una volta che le acque si saranno calmate, Internet sarà libera come lo è oggi, i creatori e i giornalisti guadagneranno una parte più equa degli introiti generati dalle loro opere, e ci chiederemo per quale motivo tutto questo clamore”.
Pagamento equo per gli artisti e i giornalisti
La posizione del Parlamento rafforza la proposta della Commissione europea in materia di responsabilità delle piattaforme e degli aggregatori riguardo le violazioni del diritto d’autore. Questo vale anche per i cosiddetti snippet, dove viene visualizzata solo una piccola parte del testo di un editore di notizie.
In pratica, tale responsabilità imporrebbe a tali soggetti di remunerare chi detiene i diritti sul materiale, protetto da copyright, che mettono a disposizione. Il testo richiede inoltre espressamente che siano i giornalisti stessi, e non solo le loro case editrici, a beneficiare della remunerazione derivante da tale obbligo di responsabilità.
Allo stesso tempo, nel tentativo di incoraggiare le start-up e l’innovazione, il testo esclude esplicitamente dalla legislazione le piccole e micro imprese del web.
Tutela della libertà di espressione
I deputati hanno introdotto nuove disposizioni che hanno lo scopo di non ostacolare ingiustamente la libertà di espressione che caratterizza Internet. Pertanto, la semplice condivisione di collegamenti ipertestuali (hyperlink) agli articoli, insieme a “parole individuali” come descrizione, sarà libera dai vincoli del copyright.
Qualsiasi misura adottata dalle piattaforme per verificare che i contenuti caricati non violino le norme sul diritto d’autore dovrebbe essere concepita in modo da evitare che colpisca anche le opere che non violano il copyright. Le stesse piattaforme dovranno inoltre istituire dei meccanismi rapidi di reclamo (gestiti dal personale della piattaforma e non da algoritmi) che consentano di presentare ricorsi contro una ingiusta eliminazione di un contenuto.
Wikipedia e software open source esclusi
Il testo specifica che il caricamento di contenuti su enciclopedie online che non hanno fini commerciali, come Wikipedia, o su piattaforme per la condivisione di software open source, come GitHub, sarà automaticamente escluso dall’obbligo di rispettare le nuove regole sul copyright.
Rafforzamento dei diritti di negoziazione per autori e artisti
Il testo del Parlamento rafforza la posizione negoziale di autori e artisti consentendo loro di “esigere” una remunerazione supplementare da chi sfrutta le loro opere, nel caso il compenso corrisposto originariamente è considerato “sproporzionatamente” basso rispetto ai benefici che ne derivano. Tali benefici dovrebbero includere le cosiddette “entrate indirette”.
Le misure approvate consentirebbero inoltre agli autori e agli artisti di revocare o porre fine all’esclusività di una licenza di sfruttamento dell’opera, se si ritiene che la parte titolare dei diritti di sfruttamento non stia esercitando tale diritto.
Mogol, oggi la cultura ha vinto sui soldi
“Oggi la cultura ha vinto sui soldi”. Non nasconde la sua soddisfazione il Presidente SIAE Mogol che ha seguito a Strasburgo la votazione con cui il Parlamento Europeo ha approvato la proposta di direttiva sui diritti d’autore nel mercato unico digitale.
“Stabilire delle regole non significa soffocare la libertà, come i giganti del web vogliono sostenere, senza pagare tasse e guadagnando cifre miliardarie. Loro hanno i miliardi, noi però abbiamo ragione e sono contento che gli Europarlamentari l’abbiano capito. Ringrazio in particolare il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani per il suo impegno in difesa della cultura e della creatività. Il diritto d’autore non è una barriera al progresso ma un sostegno alla creatività. Gli autori producono cultura: la cultura è il seme della democrazia, della tolleranza, della libertà di pensiero. Senza cultura del rispetto dei diritti di chi crea, scomparirebbero gli autori del presente e non ci sarebbero autori nel futuro”.