Riparte la sperimentazione didattica Studenti-Atleti. Il Ministro dell’Istruzione Bussetti: “Ampliamo la platea dei partecipanti. Sport e scuola binomio vincente”
Oltre 1.500 tra ragazzi e ragazze coinvolti in 396 istituti di tutta Italia. Sono i numeri, in continua crescita, della sperimentazione didattica Studenti-Atleti, promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con CONI, Lega Serie A e il Comitato Italiano Paralimpico (CIP) per permettere a studentesse e studenti impegnati nello sport agonistico di rimanere al passo con gli studi. Una misura contro l’abbandono scolastico e a favore della diffusione della pratica sportiva tra i più giovani.
La sperimentazione degli studenti-atleti, arrivata alla sua terza edizione, consente a chi va scuola e fa sport ad alto livello di avere percorsi di studio personalizzati e seguire le elezioni anche a distanza nei momenti di maggiore impegno sportivo.
Nell’anno scolastico 2018/2019 il progetto presenta importanti novità, sarà consolidato e ampliato coinvolgendo quasi 3.000 studenti e raddoppiando, quindi, i numeri attuali. Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha infatti deciso l’allargamento della platea delle ragazze e dei ragazzi che potranno aderire alla sperimentazione, sia negli sport individuali che in quelli di squadra professionistici e non. Ci saranno più opportunità, ad esempio, per chi gioca, a pallavolo, calcio, basket, con l’allargamento delle serie e categorie coinvolte.
L’annuncio è stato dato oggi in conferenza stampa al MIUR alla presenza del Presidente del CONI, Giovanni Malagò.
“I dati – spiega il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti – forniscono un bilancio incoraggiante e in costante crescita: nel 2017-18 abbiamo ampliato il coinvolgimento fino a 1505 studenti (triplicati rispetto al 2016/2017), iscritti in 396 scuole di 18 Regioni”.
A fare la parte del leone il Lazio con 304 studenti atleti e la Lombardia con 282 provenienti da 87 scuole. Tra le oltre 70 discipline sportive praticate da studentesse e studenti-atleti, le più presenti sono: calcio, sport acquatici, atletica e basket.
“Si tratta di un progetto che sta dando dei buoni risultati ma da solo purtroppo – annota il Ministro Bussetti – non basta. Abbiamo il dovere di ridare la giusta collocazione dello sport all’interno delle nostre scuole dove non ci si occupa del risultato ma dell’aspetto educativo che questo ha nel formare i giovani sul piano individuale e collettivo. L’attività sportiva diventa allora un valore aggiunto capace di insegnare la disciplina, il rispetto delle regole e delle autorità, il senso di responsabilità, la capacità di fare squadra, il controllo del proprio corpo. Tutti elementi utili, se ci pensiamo, per formare un buon cittadino”.
Sullo sport a scuola “è evidente che lo Stato sa che bisogna fare qualcosa di più e di diverso e lo sappiamo anche noi. La scuola è la madre di tutte le battaglie. Al Ministro dell’Istruzione Bussetti ho detto che nel nostro bilancio, che è lacrime e sangue, abbiamo 10 milioni di euro da destinare al progetto scuola e sport. Ma servono numeri diversi. Saremo felici di remare nella stessa direzione”, ha dichiarato il Presidente del CONI Giovanni Malagò.
Le testimonianze degli studenti-atleti
Hanno portato oggi al MIUR la loro diretta esperienza Simona Quadarella diciannovenne campionessa di nuoto nei 400, 800 (con tanto di record italiano) e 1500 stile libero in forza alle Fiamme Rosse e Marco Fichera, spadista già campione mondiale a squadre under 17 a Singapore nel 2010.
Con loro anche gli studenti-atleti del Liceo Scientifico “T. Salvini” di Roma, Amedeo Toraldo (canoa kayak) e Valeria Toraldo (pentathlon moderno) e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Francesco Saverio Nitti” di Napoli, Gianpiero Di Martire (pallanuoto) e Emanuele Ciardi (nuoto).
Da oggi è disponibile sul sito del Miur la circolare che consente di aderire alla sperimentazione. Le domande potranno essere presentate fino al 30 ottobre 2018.