Energia da fusione: a Taormina apre SOFT 2018


A Taormina parte la 30a edizione del Symposium on Fusion Technology (SOFT 2018), una delle conferenze internazionali più importanti nel campo dell’energia da fusione, quest’anno organizzata dall’ENEA

A Taormina parte la 30a edizione del Symposium on Fusion Technology (SOFT 2018), una delle conferenze internazionali più importanti nel campo dell’energia da fusione, quest’anno organizzata dall’ENEA

Taglio del nastro per la 30a edizione del Symposium on Fusion Technology (SOFT 2018), una delle conferenze internazionali più importanti nel campo della ricerca sull’energia da fusione. A pochi mesi dall’avvio dei lavori per realizzare nel Centro ENEA di Frascati il grande polo di ricerca sulla fusione DTT (Divertor Tokamak Test), fino al 21 settembre ENEA riunisce a Giardini Naxos (Messina) oltre 1.000 rappresentanti della comunità scientifica, accademica e industriale mondiale per discutere dei progressi nel percorso per riprodurre i meccanismi dell’energia delle stelle e garantire su scala globale una fonte di energia rinnovabile e sicura.

Alla cerimonia di apertura al Teatro Antico di Taormina sono intervenuti, tra gli altri, il vice direttore generale “Ricerca e Innovazione” della Commissione europea Patrick Anthony Child, il direttore generale del progetto ITER Bernard Bigot, il direttore dell’agenzia europea Fusion for Energy Johannes Schwemmer, il neo designato presidente del consorzio EUROfusion Ambrogio Fasoli, l’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale della Regione Siciliana Roberto Lagalla, il vice sindaco di Taormina Vincenzo Scibilia e il presidente dell’ENEA Federico Testa.

Nel corso della serata saranno assegnati i SOFT Innovation Prize della Commissione europea ai migliori progetti di ricerca sulla fusione per eccellenza delle innovazioni e capacità di trasferimento all’industria.

Nel corso di SOFT 2018 si svolgerà l’Industry Day, una giornata informativa con meeting e incontri “B2B” per presentare alle industrie e alle PMI le grandi opportunità offerte dai programmi di ricerca sulla fusione (martedì 18 settembre, ore 9:30).

Nei prossimi mesi nel centro ENEA di Frascati inizieranno i lavori per la realizzazione dell’impianto di ricerca DTT, il polo di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare che vedrà coinvolte oltre 1.500 addetti, con un ritorno stimato di 2 miliardi di euro, a fronte di un investimento di circa 500 milioni di euro. Per dare nuovo slancio alle attività di ricerca nel settore, l’ENEA ha anche messo a disposizione 8 borse di studio per giovani laureati (scadenza del bando: 30 settembre 2018).

“Questo grande evento internazionale apre una nuova stagione che vede l’Italia sempre più leader nel settore della fusione”, ha sottolineato il presidente dell’ENEA Federico Testa. “Con la costruzione nel nostro Centro di Frascati del grande laboratorio DTT, puntiamo sull’energia sostenibile in grado di sostituire i combustibili fossili e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, ma anche al trasferimento delle conoscenze, con un progetto che garantisca ricadute scientifiche e occupazionali per tutti e, in particolare, per i giovani. Per arrivare a questo vogliamo investire sulle nuove competenze partendo dalle tante eccellenze e professionalità già presenti nella nostra Agenzia ed acquisire progetti e commesse per rispondere al meglio alle esigenze di imprese, cittadini e PA e contribuire alla crescita e alla competitività del Paese”, ha concluso il presidente.

Ideato dall’ENEA in collaborazione con CNR, INFN, Consorzio RFX, CREATE e alcune tra le più prestigiose università italiane, DTT fornirà le risposte ad alcune delle maggiori problematiche della fusione, come la gestione dei grandi flussi di potenza e i materiali a prova di temperature elevatissime, e per questo rappresenterà l’“anello” di collegamento tra il grande progetto internazionale ITER e DEMO, il reattore che dopo il 2050 dovrà produrre energia elettrica da fusione nucleare con ricadute di rilievo.

ENEA in prima linea nella sfida globale della ricerca sulla fusione con infrastrutture, laboratori e competenze scientifiche pluriennali, ha attivato sinergie efficaci con il mondo industriale nazionale e internazionale, coinvolgendo nella sfida della costruzione del reattore sperimentale ITER oltre 500 imprese che si sono aggiudicate contratti del valore di 1 miliardo di euro – circa il 60% del totale delle commesse europee.

Nel ruolo di coordinatore del programma nazionale di ricerca del settore e partner dell’agenzia europea Fusion for Energy (F4E) e del consorzio EUROfusion, ENEA ha contribuito anche all’accordo euro-nipponico Broader Approach, per una più̀ rapida esecuzione del programma di ricerca mondiale sulla fusione nucleare, con la fornitura di 9 delle 18 bobine superconduttrici del reattore sperimentale per la fusione nucleare JT-60SA, in costruzione a Naka (Giappone), che brucerà il primo plasma nel 2020.

Per il programma completo: soft2018.eu/en/programme

Per altre informazioni: soft2018.eu