Il Centro di Documentazione Conflitti Ambientali ha fatto svolgere analisi indipendenti che svelano contaminazione da metalli pesanti nel Parco Archeologico di Centocelle
A seguito dell’allarme per la contaminazione del suolo diffuso lo scorso anno e dell’attivazione del comitato PAC Libero rispetto allo stato ambientale del Parco Archeologico di Centocelle, il CDCA – Centro di Documentazione Conflitti Ambientali – ha commissionato a Source International analisi indipendenti sui suoli che hanno evidenziato il superamento dei valori limite di numerose sostanze, in particolare di metalli pesanti.
Il CDCA ha affidato il lavoro di campionamento, analisi e lettura dei dati all’associazione Source International, che ha realizzato i campionamenti il 26 e il 27 Giugno 2018 in 8 punti sia all’interno della zona interdetta sia nella parte di parco a oggi più usufruita dalla cittadinanza. Dalle analisi si evincono concentrazioni significative che superano i limiti di legge (D. Lgs. 152/2006) per il verde pubblico, privato e residenziale e in alcuni casi per l’uso industriale e commerciale.
In particolare sono stati superati i limiti nei valori di diversi metalli pesanti.
I risultati ottenuti saranno resi pubblici in una conferenza stampa il 27 settembre presso il coworking L’Alveare, in via Fontechiari 35, alla quale, oltre ai ricercatori del CDCA, agli attivisti del Comitato PAC Libero e alle famiglie residenti nelle aree interessate che usufruiscono dei servizi dell’Alveare, saranno presenti le rappresentanze istituzionali di competenza, i tecnici che hanno svolto le analisi ed esperti per illustrare i dati raccolti e gli eventuali rischi per la cittadinanza.
LA VICENDA DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI CENTOCELLE
1 GENNAIO 2017: Nel giorno di Capodanno all’interno del parco scoppia un incendio i cui fumi, sebbene immediatamente domato, hanno continuato a diffondersi per più di un mese a causa delle difficoltà riscontrate nello spegnimento.
10 FEBBRAIO 2017: Dopo ben 41 giorni arriva l’intervento istituzionale attraverso un’ordinanza che stabilisce un piano d’azione per affrontare l’urgenza. Tra le diverse indicazioni si specificava che il Dipartimento Tutela Ambientale avrebbe dovuto rimuovere i rifiuti dalla rampa d’accesso per facilitare lo spegnimento dei fumi oltre che predisporre un piano di bonifica entro un mese dalla pubblicazione dell’atto; e che l’ARPA avrebbe dovuto eseguire delle analisi delle acque di falda nei pozzi ubicati nelle aree circostanti nonché fare dei rilevamenti della qualità dell’aria.
APRILE 2017: I risultati delle analisi svolte da Arpa evidenziano inquinamento delle acque e superamenti dei limiti di legge per quanto riguarda i composti organoclorurati. Subito dopo la diffida da parte dei residenti per l’inadempienza del Comune relativamente alla bonifica – a causa dei risultati rinvenuti nell’acqua, la Protezione Civile ha interdetto l’area relativa al Canalone per motivi di sicurezza e incolumità pubblica. Tale misura, nonostante sia stata definita come preventiva, ha allarmato ancor più la cittadinanza facendo mantenere alta l’attenzione sulla questione.
OTTOBRE 2017: Il Centro di Documentazione Conflitti Ambientali attiva CleanUp 100Celle, un progetto che prevede l’analisi dei suoli per verificarne lo stato di contaminazione
GIUGNO 2018: Assolto il necessario lavoro burocratico, tecnico e di ricerca per poter effettuare le analisi, vengono prelevati dal suolo del parco i campioni necessari al loro svolgimento.
SETTEMBRE 2018: A seguito dei risultati ottenuti sono stati allertati gli organi istituzionali di competenza e il Comitato Pac Libero, insieme al CDCA, ha deciso di indire una conferenza stampa cui invitare degli esperti tecnici per verificare le implicazioni e gli eventuali rischi, e le rappresentanze istituzionali, per sollecitare un intervento immediato che metta in sicurezza il parco e tuteli il diritto alla salute dei cittadini.