Virgilio Sieni fa danzare Firenze


Al via il festival “La democrazia del corpo”, tre mesi di spettacoli, performance e incontri

Cuticchio e Sieni
Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni

Ha portato la danza fuori dai teatri nei quartieri dell’Oltrarno e della periferia, nelle botteghe artigiane e tra la gente. L’ha affidata a danzatori e performer ma anche a cittadini comuni, coinvolgendo tutti nelle pratiche coreografiche e nelle riflessioni sul corpo e sul gesto. Una danza intesa come espressione artistica ma anche come pratica di resistenza, come presa di coscienza quella portata avanti da Virgilio Sieni, che fino al 30 dicembre a Firenze impagina tre mesi di spettacoli, di performance, di pratiche e laboratori nel festival “La democrazia del corpo”.

“ll modo avvolgente e cognitivo della danza, della consapevolezza rivolta al semplice gesto, così come all’ampiezza di uno sguardo partecipato, appare oggi come un atto fondamentale per intessere nuovi modi di abitare – spiega il coreografo, direttore della Biennale Danza di Venezia dal 2013 al 2015 – . Il programma assume dunque l’aspetto di un cammino dove lo spettatore, insieme agli artisti, intraprende un viaggio di sensibilizzazione”.

“La democrazia del corpo” si dipana tra il quartier generale dell’Oltrarno, Cango, lo spazio di via Santa Maria, che accoglie la maggior parte degli spettacoli, PIA Palazzina Indiano Arte, il nuovo spazio nel Parco delle Cascine, i Cantieri Culturali Isolotto, e ancora il teatro Niccolini e il Saloncino della Pergola.

L’apertura è affidata alla coreografa argentina attiva in Belgio Ayelen Parolin che presenta in prima nazionale Autoctonos II, quintetto formato da una pianista e 4 danzatori. Un lavoro basato sulla tenacia fisica dei performer, potenza a fior di pelle che fa esplodere la forza guerriera del gruppo (27 settembre).

Nel quadro del Progetto Goldberg, Adriana Borriello, formatasi al Mudra di Béjart e tra i fondatori del gruppo Rosas di A.T. de Keersmaeker, presenta Duo Goldberg, concerto per due strumenti: un corpo e un pianoforte. In scena, la stessa coreografa e la pianista Gilda Buttà (6 ottobre).

Giunta al 4° anno la collaborazione con la Fondazione Teatro della Toscana che quest’anno ospita tre momenti importanti del Festival.

Solo Goldberg Improvisation vede protagonista Virgilio Sieni con Andrea Rebaudengo al pianoforte. Un cammino dentro le Variazioni Goldberg di Bach che rappresenta il manifesto dell’arte coreografica di Sieni, emblema delle sue ricerche sui linguaggi della danza (6 novembre).

Il Teatro Niccolini ospita in prima assoluta Nudità di Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni. Dopo Atlante_L’umano del gesto, creazione che ha debuttato lo scorso anno, i due maestri intrecciano un nuovo dialogo, intenso ed emozionante, tra opera dei pupi e danza, tra marionetta e corpo (11, 12, 13 ottobre).

Infine, una produzione del Teatro della Toscana in collaborazione con il Centro nazionale di produzione di Virgilio Sieni viene presentata in prima assoluta nel Saloncino del Teatro della Pegola. Prélude à l’après-midi d’un faune, creazione di Virgilio Sieni su musica di Debussy è un ciclo di danze sulla diversità del corpo con interpreti dissimili tra loro per età e capacità fisiche (20, 21 ottobre).

Claudia Catarzi
Claudia Catarzi e Claudia Caldarano, foto Luca Hosseini

A Cango Annamaria Ajmone presenta Norama Rama che vede in scena la stessa coreografa in dialogo con Marta Capaccioli e Lucrezia Palandri: condividere suggestioni, immagini, forme e materiali per costruire le stratificazioni di un paesaggio coreografico in trasformazione (18 ottobre).

Di Claudia Catarzi è Posare il tempo, interpretato insieme a Claudia Caldarano. Spettacolo coprodotto dal Centro nazionale di produzione di Virgilio Sieni e presentato a Cango in prima nazionale (28 ottobre).

In collaborazione con Lo schermo dell’arte Film Festival XI edizione, l’artista italiana Rä Di Martino è protagonista della Lecture in cui presenta il suo percorso di indagine sulle relazioni tra cinema e arti visive (15 novembre).

S. rituale di Sara Sguotti, spettacolo vincitore del Bando DNA Appunti coreografici 2017, progetto che sostiene la ricerca coreografica a cura di 6 realtà nazionali: Fondazione Romaeuropa, Triennale di Milano, Centro per la scena contemporanea di Bassano, Festival Gender Bender di Bologna, l’Arboreto di Mondaino e il Centro nazionale di produzione di Firenze (18 novembre).

Daniele Ninarello e Dan Kinzelman nello spettacolo Kudoku si incontrano in un territorio di esplorazione comune. Il compositore lavora improvvisando dal vivo con l’elettronica, il coreografo ricerca nella composizione istantanea un dialogo continuo con il paesaggio sonoro (24 novembre).

Vedo ancora una piccola porta è il rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri, accompagnata dal compositore e musicista fiorentino Stefano Aiolli. Due poemetti aprono e chiudono questo primo studio che porta avanti il sodalizio fra verso poetico e musica dal vivo. Al centro, il canto sulla natura, poesie d’amore, paesaggi interiori brevi come haiku (26 novembre).

Yasmine Hugonnet, presenta in prima nazionale Chro no lo gi cal / Trio ovvero come la danza può giocare col tempo e con la sua percezione. La coreografa svizzera, in scena insieme a 2 performer, indaga i rapporti tra forma, immagine e sensazione (1 dicembre).

Il giovane coreografo Marco D’Agostin presenta a Cango Avalanche. La danza dei due protagonisti si pone in una costante tensione verso l’infinito interrogando la questione del limite e dunque della fine (9 dicembre).

In prima nazionale il nuovo lavoro della giovane coreografa Luna Cenere. Pneumatika, coprodotto dal Centro nazionale di produzione di Virgilio Sieni, intesse un dialogo tra corpo-spazio-tecnologia (14 dicembre).

Marina Giovannini in Ballata offre un racconto estrapolato da altri linguaggi: musica, video e parola. Il percorso creativo è immerso nell’umana necessità di trovare espedienti poetici, colti e raffinati o rozzi e popolari, carolando attorno alle storie ultraterrene degli uomini e delle donne del Boccaccio (18 e 19 dicembre).

A chiusura del Festival due produzione della Compagnia Virgilio Sieni.

Le Bagnanti_Archeologia del gesto riflette sulla natura del corpo e del femminile. Tra l’imperfezione della nudità e la presunta armonia del gesto – la grazia – si apre una terza via che guarda alla materia compresa tra corpo, archeologia, pittura, anima (21>23 dicembre).

Petruška, il capolavoro di Stravinskij ispirato alla marionetta del teatro popolare russo, è riletto partendo dal mito e dalla relazione tra marionetta e tragedia. I danzatori vivono una sorta di moltiplicazione e le molte anime di Petruška prendono vita sulla scena. La creazione è introdotta dal brano Chukrum, composto da Giacinto Scelsi nel 1963 (27>30 dicembre).

Il programma consultabile su www.virgiliosieni.it