Tsunami Indonesia: emergenza umanitaria nel Sulawesi


UNICEF lancia l’allarme per il Sulawesi centrale dopo il terremoto e lo tsunami: ancora troppi minori e comunità tagliati fuori dall’assistenza umanitaria

UNICEF lancia l'allarme per il Sulawesi centrale dopo il terremoto e lo tsunami: ancora troppi minori e comunità tagliati fuori dall'assistenza umanitaria 

L’UNICEF è preoccupato per la sicurezza di migliaia di bambini in seguito allo tsunami che si è abbattuto sul Sulawesi (nelle foto dell’organizzazione), a solo un mese di distanza dal disastro che ha colpito Lombok uccidendo 550 persone e causandone lo sfollamento di altre 340.000.

“Siamo preoccupati non solo per la sicurezza dei bambini a Palu, ma anche nella città di Donggala e altre comunità ancora tagliate fuori dall’assistenza umanitaria. È importante comprendere che questa emergenza sta colpendo una popolazione vulnerabile e soprattutto i bambini vulnerabili” afferma Christophe Boulierac, Portavoce UNICEF a Ginevra.

Il Sulawesi Centrale è una provincia molto giovane, il 35% della popolazione, quindi circa 1 milione sono bambini o adolescenti. I bambini e gli adolescenti nella provincia erano particolarmente vulnerabili anche prima dello tsunami.

Alcuni dati

  • Nutrizione: il 41% dei bambini nella regione soffre di malnutrizione cronica o ha ritardi nello sviluppo;
  • Povertà: il 43% dei bambini vive in povertà;
  • Salute: Il disastro ha interrotto la campagna nazionale di vaccinazione contro Morbillo e Rosolio di quest’anno, che era in corso nel Sulawesi centrale da agosto. La copertura vaccinale attuale nella città di Palu è meno del 49%, a Donggala è al 75%.
  • Istruzione: Oltre 1000 scuole (dall’asilo alle scuole secondarie) si teme siano state colpite, con un impatto diretto sull’istruzione di oltre 142.000 studenti nel Sulawesi Centrale;
  • Protezione: Siamo particolarmente preoccupati per il probabile aumento del numero di bambini separati, dato il numero di morti, che ha raggiunto i 1.234 finora;
  • Basso tasso di registrazione alla nascita: solo il 33% dei bambini sotto i 5 anni sono registrati (secondo lo Studio Socio Economico Nazionale del 2016). La registrazione alla nascita è di fondamentale importanza in termini di protezione dei bambini, è un “passaporto per la protezione”. Un basso tasso di registrazione alla nascita rappresenta una sfida per rintracciare la famiglia di un bambino – i processi di riunificazione familiare dovrebbero cominciare oggi a Palu – oltre al rischio di sfruttamento e tratta.

L’UNICEF in Indonesia, in collaborazione con il governo, sta facendo tutto il possibile per rispondere a questa emergenza. Il Ministero degli Affari Sociali dell’Indonesia, ha richiesto all’UNICEF un supporto per mobilitare operatori sociali nelle aree colpite. Il ruolo di questi operatori sociali sarà quello di supportare i servizi per i bambini separati e non accompagnati, i bisogni psicosociali e per rintracciare e ricongiungere le famiglie. Stando alle valutazioni iniziali con i partner sul campo, nell’immediato i bisogni delle persone comprendono evacuazione e gestione dei feriti, servizi medici e sanitari, compresi i servizi di orientamento, servizi per l’acqua e igienico sanitari, fornitura di generi alimentari e non e rifugi di emergenza.

L’UNICEF, per rispondere ai bisogni dei bambini per l’istruzione, i servizi  sanitari, nutrizionali, igienico sanitari e di protezione dell’infanzia a Sulawesi e per sostenere la risposta dell’Ufficio sul Campo in seguito ai terremoti a Lombok, ha lanciato un appello per 5 milioni di dollari.

E’ possibile aiutare i bambini colpiti dallo tsunami in Indonesia con donazioni sul sito: https://donazioni.unicef.it/?c=8X00&l=COM_STA