Codacons denunciò disservizi sui Frecciabianca ma il ricorso è stato respinto: Trenitalia avvia pignoramento dei beni dell’associazione dei consumatori
Trenitalia, attraverso l’avvocato Maria Stefania Gatto, ha avviato formale atto di pignoramento dinanzi al Tribunale di Roma nei confronti del Codacons, per ottenere dall’associazione il pagamento di 5.147,10 euro in relazione ad una denuncia dello stesso Codacons circa i disservizi registrati a bordo dei treni Frecciabianca. Ne dà notizia la stessa associazione dei consumatori, che rivendica la correttezza del proprio operato a favore degli utenti delle ferrovie.
La vicenda nasce nel 2016 quando il Codacons, dopo una serie di segnalazioni degli utenti circa l’eccessivo numero di toilette fuori uso sui treni alta velocità, presenta una istanza d’accesso a Trenitalia finalizzata a conoscere l’attività svolta dall’azienda sul fronte della manutenzione dei servizi igienici sui treni. Istanza che viene respinta da Trenitalia e porta l’associazione a presentare ricorso al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato.
Per i giudici amministrativi, tuttavia, la lunga lista di episodi portati in giudizio dal Codacons non era sufficiente a dimostrare un disservizio generalizzato e, quindi, a costringere Trenitalia a mostrare gli atti richiesti, e il ricorso dell’associazione venne respinto con condanna a pagare le spese processuali.
La società ferroviaria, nonostante l’esiguità della somma a suo favore disposta dal tribunale (3.000 euro) e senza tenere conto dell’importanza della battaglia portata avanti dal Codacons a tutela dei suoi clienti, ha avviato una serie di azioni per costringere l’associazione a pagare, azioni sfociate ora in un atto formale di pignoramento dinanzi al Tribunale ordinario di Roma, per la cifra complessiva di 5.147,10 euro.
“Abbiamo deciso di non pagare questa somma a Trenitalia perché riteniamo che la nostra battaglia fosse più che corretta, considerato che l’assenza di toilette funzionanti sui treni a lunga percorrenza dell’alta velocità, per i quali si pagano tariffe più costose, sia un disagio grave, in virtù del tempo che un passeggero deve trascorrere sui convogli” spiega il Codacons.
“Fa specie che un gigante come Trenitalia si accanisca con tanta ferocia verso una associazione che non dispone dei suoi stessi mezzi economici e che non ha fatto altro se non adempiere ai propri compiti statutari, ossia difendere i consumatori dai disservizi. Ci appelliamo pertanto al Ministro dell’economia Tria, affinché intervenga sul caso attraverso la società controllata Fs ed eviti il pignoramento ai danni del Codacons” conclude l’associazione.