Terza fase dell’operazione “Ariete” della Polizia di Stato: in manette tutti e 13 i componenti di una banda specializzata nei furti con spaccata
Rubavano auto vecchie e robuste e le usavano come “ariete” per sfondare gli infissi in vetro o le saracinesche degli esercizi commerciali che assaltavano.
Gli ultimi cinque elementi della banda della “spaccata” sono stati arrestati la notte scorsa dagli agenti della Squadra mobile di Ragusa, da quelli del commissariato di Comiso e di Vittoria, al termine della terza tranche dell’indagine “Ariete” (video).
Salgono così a 13 le persone fermate perché accusate di far parte del gruppo criminale responsabile di almeno 32 colpi messi a segno ai danni di gioiellerie, minimarket, profumerie, parrucchieri, panifici, farmacie, bar, distributori di carburanti, pasticcerie e abitazioni private, in tutti i comuni della provincia di Ragusa.
L’attività della banda è iniziata nel gennaio di quest’anno, con una tecnica ben strutturata: per prima cosa veniva rubata un’auto di tipo vecchio, molto più robusta di quelle moderne e adatta per essere utilizzata come ariete per spaccare infissi e saracinesche degli esercizi commerciali.
Una volta all’interno, i criminali facevano razzia di tutto ciò che potesse avere valore; spesso si dovevano accontentare dei pochi spiccioli trovati nelle casse, mentre i danni provocati con le spaccate arrivavano anche a 20mila euro.
Ma non andava sempre male perché in diversi casi è stata rubata merce per diverse migliaia di euro, con punte di 40mila come nel caso di una gioielleria di Pozzallo.
Grazie alle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private, è stato possibile trovare i primi indizi che hanno permesso di individuare alcuni degli indagati.
In seguito, grazie anche alle successive intercettazioni telefoniche, gli investigatori sono riusciti ad individuare gli altri elementi della banda.
Dall’indagine è emersa anche l’organizzazione del gruppo, all’interno del quale ognuno aveva il suo ruolo: c’era chi rubava le auto, chi effettuava i sopralluoghi e chi coordinava le fasi di attuazione dei furti con spaccata.
La banda era sempre a caccia di soldi per soddisfare le proprie esigenze personali e, quando non poteva realizzare le spaccate, consumava altri reati, tra i quali la rapina ad un minimarket, durante la quale i malviventi non hanno esitato a puntare un grosso coltello alla gola del titolare per farsi consegnare cento euro.