La Polizia di Stato ha individuato e fermato quattro cittadini nigeriani responsabili di stupro di gruppo nei confronti di una connazionale al Cara di Bari. Uno degli stupratori è ancora ricercato
Si è conclusa questa mattina, con l’arresto di quattro persone, l’indagine su uno stupro di gruppo avvenuto a Bari, compiuto da un nigeriano con l’aiuto di 4 connazionali. Un quinto componente della banda è ancora ricercato.
Il capo del gruppo aveva adocchiato una sua connazionale al Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari appena arrivata dalla Nigeria ed aveva deciso che l’avrebbe posseduta.
Dopo le prime molestie iniziate nei primi mesi del 2017, nel maggio dello stesso anno Egbon, questo il soprannome dello stupratore, accompagnato da quattro connazionali, ha fatto irruzione in un modulo abitativo dove la ragazza viveva e, con la minaccia di un coltello, ha abusato della ragazza di 24 anni.
La donna è stata poi picchiata con calci e pugni senza essere aiutata da nessuno nonostante le richieste di aiuto.
Il clima di diffidenza ed omertà, diffuso all’interno del Cara ed in particolare nella comunità nigeriana, hanno fatto desistere la donna dal presentare denuncia per lo stupro subìto.
Poi, grazie ai responsabili di una associazione che opera nel Cara, la ragazza si è confidata ed ha raccontato tutto agli investigatori della Squadra mobile.
Gli agenti, specializzati in crimini di questo tipo, hanno individuato il gruppo dando un nome ed un volto ai cinque stupratori, uno dei quali coinvolto, proprio nei giorni dello stupro, nella morte di un connazionale.