In una risoluzione del Parlamento europeo dopo lo scandalo Cambridge Analytica gli eurodeputati chiedono un audit completo su Facebook e nuove misure contro l’ingerenza elettorale
In risposta allo scandalo Facebook/Cambridge Analytica, il Parlamento europeo chiede un audit completo su Facebook e nuove misure contro l’ingerenza elettorale.
In una risoluzione non legislativa adottata per alzata di mano, i deputati chiedono a Facebook di consentire agli organi dell’UE di effettuare un audit completo per valutare il livello di protezione e sicurezza dei dati personali degli utenti, a seguito dello scandalo in cui i dati di 87 milioni di utenti Facebook sono stati acquisiti e utilizzati in modo improprio.
I deputati affermano che Facebook non solo ha violato la fiducia dei cittadini dell’UE, “ma anche il diritto dell’UE”. Essi raccomandano a Facebook di modificare la propria piattaforma per conformarsi alla normativa UE in materia di protezione dei dati.
Misure contro la manipolazione elettorale
I deputati rilevano che i dati ottenuti da Cambridge Analytica potrebbero essere stati utilizzati per scopi politici da entrambe le parti nel referendum britannico sull’adesione all’UE e per indirizzare gli elettori durante le elezioni presidenziali americane del 2016.
Sottolineano l’urgenza di contrastare qualsiasi tentativo di manipolare le elezioni europee e di adattare le leggi elettorali alla nuova realtà digitale.
Per evitare l’ingerenza elettorale attraverso i social media, i deputati propongono:
- l’applicazione delle tradizionali garanzie elettorali “offline” anche online: norme sulla trasparenza e i limiti di spesa, il rispetto dei periodi di silenzio e la parità di trattamento dei candidati;
- facilitare il riconoscimento degli annunci politici a pagamento online e dell’organizzazione che li sostiene;
- vietare la profilazione a fini elettorali, compreso l’uso di comportamenti online che possono rivelare preferenze politiche;
- le piattaforme di social media dovrebbero etichettare i contenuti condivisi dai bot (web robot), accelerare il processo di rimozione degli account falsi e collaborare con fact checker indipendenti e il mondo accademico per combattere la disinformazione;
- che le indagini sulla presunta violazione dello spazio politico online da parte di forze straniere dovrebbero essere svolte dagli Stati membri con il sostegno di Eurojust.
La risoluzione riassume le decisioni prese dopo l’incontro dello scorso maggio tra i principali deputati e il CEO di Facebook Mark Zuckerberg e le tre audizioni successive. Il documento fa inoltre riferimento alla violazione dei dati subita da Facebook il 28 settembre.
Il presidente della commissione per le libertà civili Claude Moraes (S&D, UK) ha dichiarato: “Si tratta di una questione globale, che ha già influenzato i nostri referendum e le nostre elezioni. Questa risoluzione stabilisce le misure necessarie, tra cui un audit indipendente di Facebook, un aggiornamento delle nostre regole sulla concorrenza e misure aggiuntive per proteggere le nostre elezioni. Occorre agire ora, non solo per ripristinare la fiducia nelle piattaforme online, ma anche per proteggere la privacy dei cittadini e ripristinare la fiducia nei nostri sistemi democratici”.