Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Codice rosso, il disegno di legge che ha come obiettivo di garantire una maggiore tutela alle vittime di violenza
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il “codice rosso”, il disegno di legge proposto dai Ministri della Giustizia Alfonso Bonafede e della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, che ha come obiettivo quello di garantire una ‘corsia preferenziale’, ovvero una maggiore tutela alle vittime di maltrattamento, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni, commessi in contesti familiari o nell’ambito di relazioni di convivenza, assicurando la tempestività dell’adozione degli interventi cautelari o di prevenzione.
Grazie a questo intervento normativo, si consente di adottare provvedimenti protettivi in tempi rapidi preservando la incolumità delle vittime di violenza.
Tra le principali novità, vi è l’integrazione dell’art. 347 c.p.p. che prevede l’obbligo per la polizia giudiziaria di comunicare al PM le notizie di reato relative anche ai delitti di maltrattamento, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o nell’ambito di relazioni di convivenza. Viene poi introdotta una presunzione di urgenza per queste tipologie di reato per cui la polizia giudiziaria dovrà comunicare il fatto al PM “senza ritardo”.
Infine è garantito il diritto della vittima di essere ascoltata entro 3 giorni dalla notizia di reato e viene resa obbligatoria la formazione specifica per gli operatori di polizia, arma di carabinieri e corpo di polizia penitenziaria per il trattamento di questi fenomeni.
Questo intervento normativo si inserisce all’interno di un più ampio piano di azione di contrasto alla violenza sulle donne che il Governo sta portando avanti di concerto con il Dipartimento delle Pari opportunità.
In particolare, è stata istituita una Cabina di Regia interministeriale per dare seguito in maniera organica agli interventi programmati. Inoltre, sarà istituito un fondo ad hoc in favore delle vittime di violenza e saranno realizzati Centri antiviolenza territoriali per il pronto intervento. Nei centri antiviolenza sarà fornito il primo supporto legale e psicologico e ci sarà la possibilità di ospitare le donne vittime di violenza nella fase intermedia che va dalla decisione di denunciare alla presa in carico da parte dei centri antiviolenza.