Da oggi nelle sale di tutta Italia il nuovo film del regista e attore toscano. “Se son rose” è la sua tredicesima pellicola, con un cast tutto al femminile. “Ma l’unico vero amore sono i figli”
A 53 anni, dopo aver declinato l’amore in tutti i modi possibili, Leonardo Pieraccioni torna al cinema con un film, il tredicesimo, che chiude il cerchio della commedia sentimentale e più che raccontare gli alti e bassi dell’amore racconta il rapporto tra padri e figli. “Se son rose”, da oggi nei cinema di tutta Italia, è la storia di un giornalista web che viene rimesso in riga dalla figlia, che lo costringe a fare i conti con il passato.
Cosa succederebbe se qualcuno mandasse di nascosto alle tue ex dal tuo cellulare: “Sono cambiato. Riproviamoci”? È quello che accade a Leonardo Giustini giornalista che si occupa di tecnologia e innovazione per il web. Sua figlia, stanca di vedere il padre campione di un’inarrestabile rincorsa al disimpegno, decide di mandare il fatale messaggino. E come zombie usciti dalle tombe dell’amore, alcune delle ex incredibilmente rispondono all’accorato appello e quella che era nata come l’innocua provocazione di un’adolescente si trasforma in una macchina del tempo. Per Leonardo, barricato nel fortino delle sue pigre certezze tra divano, involtini primavera e computer, sarà un emozionante e divertente viaggio nel passato e nel presente.
“E’ una storia molto autobiografica, scritta con Filippo Bologna, forse più di tutte quelle che ho diretto, perché in fondo il codice della verità è l’unica cosa da seguire, e qui ho raccontato le mie ex, le mie colpe nei vari rapporti ormai finiti, e soprattutto racconto l’attenzione verso l’unica donna della mia vita, mia figlia” spiega il regista fiorentino, che per questa commedia è affiancato da un cast tutto al femminile. Ci sono Ginora (Elena Cucci), con la quale Leonardo intrattiene un rapporto saltuario e disimpegnato, mentre riappaiono nella sua vita Benedetta (Caterina Murino), diventata una sorte di suora laica, Fabiola (Claudia Pandolfi), l’ex moglie e ora consigliera, nonché madre di sua figlia Yolanda (Mariasole Pollio), e ancora Elettra (Gabriella Pession, che ha debuttato al cinema proprio con Leonardo ne “Il pesce innamorato del 1997), nevrotica professoressa di filosofia, Angelica (Michela Andreozzi), la prima fidanzata non troppo fedele, e Fioretta (Antonia Truppo), impegnata nel percorso per diventare un uomo. Debutta in cameo anche la vera figlia di Pieraccioni, Martina, 7 anni.
“Dovrei dire che è un cast meraviglioso, che mi sono trovato benissimo. E invece no, non mi sono trovato bene per niente – scherza Pieraccioni – Una banda di matte, con vere e proprie patologie! Tanto che volevo diro alle loro famiglie. Forse l’unica che si salva è la giovane Pollio, che ancora non si è capito che patologia abbia, . Tutte le altre mi sa che son proprio matte, però sono tutte di una bravura eccezionale. Grazie a loro, essendo un film autobiografico, non ho fatto fatica a ricostruire determinate mie vere ex fidanzate, ma questo è meglio non dirlo, non vorrei mi chiedessero i diritti Siae”.