Food sharing, agricoltura sostenibile e tutela del km zero sono i temi al centro del Concorso Storie di Economia Circolare promosso da Ecodom e CDCA
Carote spezzate che producono energia, lombrichi che “ripuliscono” il letame di cavallo e acqua di allevamento delle carpe per irrigare vegetali: sono tra le 30 storie più votate dagli italiani, arrivate in finale del Concorso “Storie di Economia Circolare”, voluto da Ecodom, il principale Consorzio italiano di gestione dei RAEE, insieme a CDCA, il primo Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali in Italia.
Il concorso è collegato al primo Atlante Italiano di Economia Circolare (www.economiacircolare.com), che ha mappato in meno di un anno oltre 160 esperienze attive in Italia: l’agroalimentare in tutte le sue declinazioni è stato al centro di molti dei racconti in concorso, la cui premiazione avverrà martedì 11 dicembre a Roma, Acquario Romano.
“Nel processo di mappatura delle realtà italiane ci siamo resi conto che l’agroalimentare rappresenta una delle espressioni più naturali di economia circolare: food sharing contro lo spreco alimentare, filiere agroalimentari circolari, cibo recuperato, tutela del km zero sono solo alcuni esempi” – afferma Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom – “Questo dimostra che l’Italia è un paese capace di valorizzare le risorse del suo territorio privilegiando un modello rigenerativo che punta alla circolarità: è quello che vogliamo raccontare con la nostra piattaforma.”
In finale, selezionate da una giuria di esperti e di pubblico, sono arrivate, tra le altre:
Aureli secondo me (L’Aquila), che trasforma le carote spezzate e non idonee ai mercati tradizionali in succhi, creme e concentrati di polpa e farine, e tramite la biomassa produce energia verde dai prodotti agricoli non edibili. Il “digestato” dall’impianto di biomassa, dopo la fermentazione degli ortaggi, viene trasformato in fertilizzanti;
Fresh Guru (Ferrara), che utilizza il calore generato dalle centrali elettriche a biogas per riscaldare due serre da circa 11 ettari per la produzione idroponica di 8.000 tonnellate di pomodori l’anno. La centrale è alimentata con sottoprodotti di origine agricola. Le stesse piante di pomodori diventano carburante;
Cascina Santa Brera (Milano), un ecosistema interamente sostenibile con strutture in bioedilizia, alimentate da caldaie a biomassa ed energia solare; agricoltura e allevamento lavorano in sinergia: i pollai sono mobili ed i bovini pascolano liberamente garantendo fertilità costante del terreno, disinfestazione naturale ed erba sempre fresca per il nutrimento degli animali;
Bioexplosion (Pisa), che converte il letame di cavallo in vermicompost, humus fertilissimo, grazie all’incessante “lavoro” dei lombrichi che digeriscono e purificano il rifiuto “speciale” dei 200 animali ospitati dalla Tenuta Isola, centro ippico per l’allenamento di cavalli da trotto;
The Circle, un impianto acquaponico che permette il contemporaneo allevamento delle carpe con un’agricoltura sostenibile: grazie a un sistema a ricircolo l’acqua delle vasche di allevamento viene raccolta, filtrata e depurata e usata per irrigare le radici dei vegetali contenuti all’interno di strutture verticali, interamente fuori suolo, per poi ritornare nella vasca di allevamento.
Disco Soupe (Firenze), che organizza eventi musicali durante i quali si cucina cibo donato da ristoranti e aziende della zona, che diversamente sarebbe gettato via. Insieme ai partecipanti viene scelto il menù, vengono cucinate le diverse ricette e viene allestito il pranzo, offerto gratuitamente a tutti gli avventori.
Tra le più votate anche Junker, un’app che aiuta a fare la raccolta differenziata in maniera semplice, veloce e senza margine di errore: leggendo il codice a barre sul prodotto ne identifica i materiali da gettare indicando in quali bidoni vanno depositate le varie parti nella propria zona; Panta Rei (Lago Trasimeno), associazione no profit che ha realizzato un ecovillaggio completamente sostenibile utilizzando legno, terra cruda, sughero, paglia, pietra e canna di lago; Rifò di Prato che produce capi e accessori di alta qualità, realizzati con fibre tessili 100% rigenerate.
Oltre 17.000 utenti hanno votato le storie più belle e significative, raccontate da 118 “storyteller” utilizzando 4 modalità espressive (video, foto, radio e scrittura).
Le decisione finale è affidata a una giuria formata da esperti del mondo dell’informazione e della cultura, come Andrea Segre, regista di film e documentari per i video, Giulia Tornari, dell’agenzia fotografica Contrasto per le foto, Florinda Fiamma, giornalista culturale per la radio, Giuseppe Rizzo, giornalista di Internazionale per la scrittura. La giuria sarà assistita nel suo lavoro da un rappresentante di CDCA e del Comitato Scientifico per certificare i requisiti di circolarità individuati.
Il Concorso è patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti e i premi in palio sono sponsorizzati da Banca Popolare Etica.