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Gilet gialli: paghiamo la benzina l’11% in più rispetto ai francesi

Mentre in Francia il movimento dei gilet gialli riesce a bloccare l'aumento dei carburanti in Italia gli automobilisti continuano a pagare la benzina 16 cent in più al litro rispetto ai francesi

Mentre in Francia il movimento dei gilet gialli riesce a bloccare l’aumento dei carburanti in Italia gli automobilisti continuano a pagare la benzina 16 cent in più al litro rispetto ai francesi

Gli italiani al distributore pagano in media la benzina l’11% in più rispetto ai francesi che invece possono risparmiare 16 centesimi al litro, mentre sul diesel lo scarto è di 10 centesimi sempre a favore dei cugini d’oltralpe, pari al 6,9% di minori costi.

E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop su dati Globalpetrolprices.com in relazione alla marcia indietro del governo francese che dopo le proteste dei gilet gialli ha congelato l’annunciato l’aumento delle tasse sul gasolio per 6,5 centesimi al litro e quelle della benzina per 2,9 centesimi a partire dal primo gennaio prossimo.

I carburanti francesi, finiti nel mirino del movimento popolare di gilet gialli, restano quindi più convenienti di quelli italiani che rimangono ancora purtroppo quelli in media fra i più cari al mondo con la benzina a 1,61 euro al litro e il diesel a 1,54 euro al litro, pur con differenze fra nord e sud, fra pompe private e quelle dei grandi marchi dell’energia.

Un salasso quotidiano per famiglie e imprese in un Paese dove circolano oltre 41,6 milioni di veicoli fra camion, furgoni, auto e bus. A subire gli effetti del caro benzina sono tutti i comparti dove operano anche le 80mila cooperative presenti in Italia: dai trasporti alla meccanica, dalla farmacia all’elettronica, dagli alimentari ai servizi di assistenza agli anziani e ai disabili con i trasporti e i servizi a domicilio.

L’aumento della spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché – evidenzia Uecoop – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese. L’alto livello dei prezzi dei carburanti rispetto alla grande maggioranza degli altri Paesi europei – conclude Uecoop – è sempre stato uno degli elementi di svantaggio competitivo per l’economia dell’Italia dove l’88% delle merci viaggia su gomma.

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