Questionario su omofobia diffuso in alcune scuole umbre. Zaffini e Prisco (Fratelli d’Italia) presentano un’interrogazione urgente al ministro dell’Istruzione
Un’interrogazione urgente al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti è stata presentata dal senatore Franco Zaffini e dal parlamentare Emanuele Prisco in merito al questionario sui temi dell’omofobia diffuso in alcune scuole dell’Umbria. Gli esponenti di Fratelli d’Italia hanno sollecitato l’invio degli ispettori del Miur all’Ufficio scolastico regionale.
«Ai dirigenti degli istituti – spiegano in una nota – è stato proposto un elenco di domande che dovrebbe servire all’indagine sul bullismo omofobico promosso con il medesimo progetto nato dalla collaborazione tra Omphalos, associazione Lgbti di riferimento per la comunità lesbica, gay, bisessuale, trans e intersex a Perugia e in Umbria, Regione, Ufficio scolastico regionale e il dipartimento Fissuf dell’Università».
“Ci aspettiamo che il questionario sull’ omofobia sia stato redatto da un pool altamente specializzato di pedagogisti e psicanalisti dell’adolescenza in quanto se così non fosse andrebbe immediatamente ritirato – proseguono gli esponenti di FdI -. Il nostro timore è che fra gli autori ci siano anche soggetti non titolati”.
Secondo Zaffini e Prisco «l’esclusiva presenza di domande a risposta multipla, ben 98, su orientamento politico, religioso, sessuale, uomini gay, donne lesbiche, adozioni da parte di persone dello stesso sesso, matrimoni gay, e soltanto 18 sui fenomeni di bullismo, la dice lunga sulle reali intenzioni di chi ha stilato il questionario con la volontà, piuttosto, di dimostrare un teorema semplicistico religione-politica-discriminazione nel quale si tenta di incasellare il sentire degli adolescenti in risposte preconfezionate proprio per alimentare i pregiudizi. Nelle intenzioni dichiarate – si legge nel comunicato – il test dovrebbe rilevare il livello di bullismo omofobico nelle scuole e le altre forme di discriminazione ma in realtà sembrano altre le finalità e proprio l’assenza di domande aperte mostra la mancanza di qualsiasi intento conoscitivo del fenomeno del bullismo e dei reali problemi degli studenti rispetto a esso».
«A studenti di 13 anni – affondano Prisco e Zaffini – verrebbe chiesto di mettere una crocetta su questioni complesse come i matrimoni e le adozioni omosessuali, senza neppure verificare se abbiano compreso fino in fondo la domanda. E lo stesso discorso vale per le 21 domande avente ad oggetto i migranti».
Fratelli d’Italia insiste anche sul modulo per il consenso informato sottoscritto dai genitori degli alunni: «Non c’è alcun riferimento ai contenuti del questionario, piuttosto sembra ‘estorto’ agli adulti ignari delle domande alle quali avrebbero risposto i figli. In un caso del genere l’informazione alle famiglie sarebbe dovuta essere esaustiva e tempestiva». E concludono sugli ispettori: «Purtroppo non è la prima volta che ci troviamo di fronte ad atteggiamenti tutt’altro che di garanzia per gli studenti e le famiglie, ora più che mai è opportuno l’invio degli ispettori per verificare l’operato della dirigente dell’Ufficio scolastico regionale».