Sul palco del Teatro Florida di Firenze il nuovo spettacolo della compagnia Sotterraneo, appena candidato ai premi Ubu, che indaga sulla realtà aumentata dai media nella quale siamo immersi, che ha cambiato il nostro modo di comunicare e relazionarci al mondo che ci circonda
La compagnia fiorentina Sotteraneo ritorna sul palco del Florida dopo una tournée europea con lo spettacolo vincitore del Best of Be festival Tour 2016 e appena candidato “agli oscar” del teatro italiano, il premio UBU, come miglior spettacolo: OVERLOAD.
Fra distrazioni di massa e mutazioni digitali, ci muoviamo immersi in un ambiente aumentato dai media. Sovrastimolati e sovraccaricati dalle informazioni, viviamo in uno stato di allerta continua che gli antichi potevano conoscere solo in battaglia. Tutto ciò ha completamente trasformato il nostro modo di comunicare e relazionarci al prossimo e verso il mondo che ci circonda.
Overload mette in scena lo scrittore americano David Foster Wallace nell’atto di pronunciare un discorso che assume presto la struttura di un ipertesto, dove link improvvisi innescano possibili azioni e immagini creando una rincorsa continua a contenuti extra che solo il pubblico decide se attivare o meno. Il discorso di Wallace rischia di non compiersi mai, frantumato da un sistema di salti superficiali e interruzioni molto simile alla nostra esperienza quotidiana: è possibile usare questo stato confusionale per una riflessione sull’ecologia dell’attenzione?
Velocità nel reperire e fruire di informazioni e contenuti, l’illusione dell’ubiquità, le continue interferenze pubblicitarie sempre più mirate, hanno sopraffatto il nostro modo di relazionarci con il mondo e di comunicare con gli altri.
Il gioco del teatro si fonda sul labile confine che esiste tra cosa è reale e cosa è fittizio, suo compito è quello di rappresentare le contraddizioni e le ossessioni del presente e oggi il nostro sistema cognitivo sta provando un cortocircuito quotidiano nel tentativo di riconoscere vero e falso, i Sotterraneo ci conducono a riflettere sulla contemporaneità in questo duplice, paradossale contesto.