Dalla Cgia di Mestre alle associazioni dei consumatori: bocciatura per l’ipotesi di una ulteriore tassazione sulle nuove auto a benzina e diesel per favorire l’acquisto di quelle elettriche
La CGIA di Mestre esprime un secco no all’ipotesi di una ulteriore tassazione sulle nuove auto a benzina e diesel per favorire l’acquisto di quelle elettriche. “Già oggi in Italia sul settore dell’auto grava un carico fiscale di oltre 70 miliardi di euro all’anno – dichiara Paolo Zabeo della CGIA – un record negativo che nessun altro Paese ci invidia. Con questa ennesima stangata, inoltre, a pagare un conto salato sarebbe anche una buona parte dei 150 mila addetti che trovano lavoro nel settore dell’autoriparazione. Incentivando l’elettrico a scapito delle auto alimentate a benzina o diesel, molti meccanici auto, ad esempio, rischierebbero di veder crollare il proprio fatturato, visto che le auto elettriche presentano pochissime parti mobili. E non è da escludere che tra elettrauto e meccanici nel giro di un paio di anni sarebbero almeno 50 mila addetti che sarebbero costretti a trovarsi un altro lavoro”.
La CGIA, ovviamente, non è contro all’introduzione di incentivi alle auto verdi, ma ovviamente non può accettare che a “compensare” questi benefici siano gli acquirenti delle auto a combustione di piccola cilindrata che vedrebbero salire in maniera inaccettabile il prezzo di acquisito.
“Dopo quanto è successo in queste ultime settimane in Francia con la protesta dei gilet gialli – prosegue Zabeo – ci vuole un certo coraggio proporre una misura come questa che, di fatto, tasserebbe i poveri per favorire i ricchi”.
Dalla CGIA infine ricordano che il settore dell’autoriparazione è composto da 81.000 imprese, prevalentemente di piccola dimensione.
Grazie ai dati camerali è possibile avere un quadro più dettagliato del trend registrato dal settore in questi ultimi anni di profonda crisi economica. Tra il 2009 e il 2018 (dati al 31 marzo di ogni anno), in Italia il settore ha perso 8.340 imprese.
“In termini percentuali – sottolinea il Segretario della CGIA Renato Mason – la contrazione più significativa si è registrata tra gli elettrauto con un -21 per cento, seguono i carrozzieri con -8,8 per cento e, infine, i meccanici con -5,9 per cento. Queste cifre includono sia le imprese artigiane sia quelle non artigiane. Di segno opposto solo i gommisti che sono aumentati dell’8,1 per cento. E’ importante notare come la variazione percentuale del totale delle imprese presenti in Italia sia sceso, invece, “solo” il 2,8 per cento”.
UNC: automobilisti non sono polli da spennare
Il ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio ha annunciato di voler convocare un tavolo tecnico al ministero dello Sviluppo economico, per migliorare gli incentivi per l’auto elettrica, ibrida e a metano, con i costruttori e le associazioni dei consumatori.
“Ottima notizia. Bene il tavolo. Simili iniziative, infatti, non devono essere frutto di improvvisazioni ed emendamenti dell’ultimo minuto, ma vanno ponderate. Gli automobilisti non sono dei polli da spennare, ai quali ci si può rivolgere ogni volta che bisogna fare cassa o capita una disgrazia” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“L’iniziativa era disastrosa, non solo per le tasche consumatori ma anche per l’economia nel suo complesso. Non è accettabile che si incentivino fino a 6 mila euro le auto elettriche e poi si tassi fino a 3 mila euro una famiglia che, con grandi sacrifici, acquista una piccola utilitaria. Manca qualunque proporzionalità. La difesa dell’ambiente va sempre coniugata con l’equità sociale. Ogni tassa deve essere proporzionata alla capacità contributiva e, quindi, in questo caso, al valore dell’auto” conclude Dona.
Codacons pronto alla battaglia legale
Pronto alla guerra legale il Codacons contro qualsiasi nuova tassa sulle auto. Lo afferma l’associazione dei consumatori, annunciando battaglia contro l’emendamento che prevede una stangata nei confronti di chi acquista auto a benzina e diesel.
“Non è possibile colpire ancora una volta gli automobilisti, che rappresentano la categoria di utenti più tartassata d’Italia – afferma il presidente Carlo Rienzi –. I governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno utilizzato gli automobilisti come “bancomat”, inserendo tasse a loro carico e aumentando le accise ogni volta che serviva reperire risorse economiche e trovare coperture finanziarie, e ancora una volta siamo in presenza di un emendamento teso a colpire unicamente tale categoria di cittadini”.
“In tal senso la tassa sulle auto sarebbe incostituzionale perché introdurrebbe discriminazioni a danno di una sola tipologia di contribuenti e rappresenterebbe esclusivamente un sistema per fare cassa” prosegue Rienzi.
“L’unica possibilità per il Governo per introdurre un balzello di tale tipo è quella di adottare un pacchetto completo di misure finalizzato a migliorare l’ambiente nelle città, limitare la circolazione delle auto private e potenziare il trasporto pubblico nelle aree a maggiore criticità come Roma, dove i mezzi pubblici sono al collasso. Solo dopo aver fatto questo, sarà possibile prevedere tassazioni sull’acquisto delle auto” conclude Rienzi.
Tutti gli automobilisti che intendano protestare contro la nuova tassa sulle auto, possono inviare una mail all’indirizzo info@codacons.it e saranno informati circa le iniziative dell’associazione che ha già avviato una convenzione con l’Aci- Automobile Club d’Italia per offrire sempre più tutele alla categoria.
Uecoop: boom di auto elettriche
Crescita record del 34,8% per le auto ibride elettriche in Italia con un aumento di oltre 22mila veicoli toccando gli 85.961 veicoli venduti nei primi 11 mesi del 2018 contro i 63.787 dello stesso periodo dell’anno scorso. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop sui dati delle immatricolazioni in Italia in relazione alla discussione sulla ecotassa per auto non elettriche all’interno della manovra di bilancio. La transizione verso una mobilità più sostenibile è in corso da tempo anche fra le cooperative considerato che – sottolinea Uecoop – può accadere di partecipare a gare d’appalto i cui si prevedono punteggi aggiuntivi per chi usa mezzi di trasporto a basso impatto inquinante.
Ma la nuova mobilità comporta investimenti che per una piccola azienda o per una famiglia possono essere difficili da affrontare: per questo è necessario stanziare risorse per incentivare il cambio più che istituire nuove tasse per scoraggiare il trasporto tradizionale che continua a rappresentare l’85,8% del totale delle immatricolazioni registrate dall’inizio del 2018 alla fine di novembre.
Il freno principale ai mezzi ibridi è il loro maggior costo rispetto a quelli a benzina e diesel, mentre per quelli totalmente elettrici la difficoltà maggiore risiede nell’assenza di un’estesa e capillare rete di colonnine di ricarica, un problema non indifferente se si usa il mezzo per fare consegne, trasportare persone o spostarsi con frequenza nello stesso giorno su tragitti più o meno lunghi.
La transizione verso auto elettriche o ibride è un processo che deve essere progressivo e non traumatico soprattutto per bilanci di famiglie e imprese che ancora risentono – conclude Uecoop – degli effetti negativi della grande crisi di dieci anni fa.