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Metà dei ragazzi migranti costretti a lasciare il proprio Paese

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Nuovo rapporto dell’UNICEF “Il diritto di essere ascoltati” e sondaggio su 4.000 rifugiati e migranti dai 14 ai 24 anni: oltre la metà ha dichiarato di essere stato costretto a lasciare i loro paesi, il 44% da solo

Oltre la metà dei rifugiati e migranti che hanno risposto a un sondaggio dell’UNICEF – su circa 4.000 intervistati dai 14 ai 24 anni – ha dichiarato di essere stato costretto a lasciare i loro paesi, mentre il 44% ha dichiarato di averlo fatto da solo. ‘A Right to be Heard: Listening to children and young people on the move’ (“Il diritto di essere ascoltati: sentire i bambini e i giovani migranti”) fornisce una visione allarmante delle sfide e le deprivazioni affrontate dai giovani rifugiati e migranti durante il loro viaggio in cerca di sicurezza e di una vita migliore.

Il rapporto si basa su un’analisi delle informazioni raccolte nei tre mesi passati attraverso un sondaggio online su circa 4.000 giovani e migranti che si sono così autoidentificati (65% maschi, 35% femmine). I risultati del sondaggio evidenziano le maggiori carenze nel supporto e nei servizi disponibili per i giovani migranti.

I principali risultati del sondaggio:

Circa il 90% di coloro che hanno risposto hanno partecipato da paesi in Africa (27%), Asia (33%) ed Europa (29%). Hanno risposto sia da paesi da cui provengono migranti e rifugiati, Siria o Ucraina, per esempio, sia che li ospitano, come Germania, Turchia e Uganda. Il sondaggio non è rappresentativo delle esperienze di tutti i giovani migranti e rifugiati, ma fornisce una piattaforma rara per ascoltare le voci e le preoccupazioni dei bambini e giovani sradicati.

“Mentre i politici bisticciano sulla questione delle migrazioni, 4.000 bambini e giovani sradicati ci stanno dicendo che hanno bisogno di maggiore supporto”, ha dichiarato Laurence Chandy, Direttore dei Dati, Ricerca e Politiche dell’UNICEF. “Dobbiamo fare un lavoro migliore per sentire e coinvolgere coloro le cui vite sono in bilico. Come mostra questo sondaggio, i bambini migranti ci possono insegnare tantissimo sui loro bisogni e vulnerabilità, se vogliamo ascoltarli”.

L’UNICEF ha pubblicato i risultati del sondaggio sui giovani pochi giorni prima della Conferenza Intergovernativa sul Global Compact per le Migrazioni (GCM) a Marrakech, Marocco – quando i leader mondiali si incontreranno per adottare formalmente il GCM, il primissimo accordo intergovernativo su un approccio comune a tutti gli aspetti delle migrazioni. La pubblicazione dei risultati del sondaggio punta ad aiutare i leader globali e coloro riuniti per la conferenza a Marrakech a capire le implicazioni delle politiche migratorie sui bambini.

Nel mondo, nel 2017, erano 30 milioni i bambini che vivevano fuori dal loro paese d’origine, circa 12 milioni dei quali erano rifugiati e richiedenti asilo.

“Le migrazioni sono inevitabili, ma i pericoli e le discriminazioni che hanno vissuto i bambini rifugiati e migranti non devono esserlo”, ha dichiarato Chandy. “Gli stati hanno l’occasione di rendere le migrazioni sicure. Gli impegni e le azioni proposte nel GCM – fra cui anche difendere il superiore interesse dei bambini sempre e incorporando i bambini migranti nei sistemi per la protezione dell’infanzia nazionali – sono sia pratiche che fattibili. Il GCM fornisce un ‘manuale operativo’ per le autorità locali e nazionali sulle buone pratiche e gli approcci che vanno a beneficio dei bambini migranti.”

L’UNICEF continua a chiedere ai governi nei paesi d’origine, transito e destinazione di porre come prioritario il superiore interesse del bambino nello sviluppo e nell’applicazione delle politiche e delle procedure migratorie, per tenere le famiglie insieme, porre fine alla detenzione per immigrazione dei bambini e delle famiglie e ad aderire al principio di non-respingimento.

Come dimostra il sondaggio, c’è ancora da fare. È il momento di trasformare le parole in azione facendo degli investimenti necessari per proteggere i bambini e i loro diritti. L’UNICEF chiede di:

I risultati dell’indagine verranno condivisi tra i giovani delegati dello Youth Forum on Migration, promosso a Marrakech, l’8 e il 9 dicembre; tra i relatori ci sarà Kader Diabate, 19 anni, dalla Costa d’Avorio, Kader è un ambasciatore di U-Report on the Move, la piattaforma UNICEF pensata per dare voce ai minorenni stranieri non accompagnati in Italia. Kader è arrivato in Italia 2 anni fa, vive in Calabria; gli piace studiare e spendersi per la difesa dei diritti umani.

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