Codacons contesta i dati di Confesercenti che prevedono un calo dei regali di Natale: quest’anno +2,5%, molti acquisti già fatti con Black Friday e Cyber Monday
Gli acquisti di Natale non saranno affatto in calo rispetto allo scorso anno ma, al contrario, registreranno una crescita complessiva del +2,5%. Lo afferma il Codacons, replicando allo studio di Confesercenti che prevede quest’anno meno regali sotto l’albero.
In realtà in larga parte i regali di Natale sono stati già acquistati dai consumatori durante lo scorso Black Friday e Cyber Monday, quando 15 milioni di italiani hanno fatto compere approfittando di sconti e promozioni, spiega il Codacons. Un cittadino su 3 tra coloro che hanno approfittato del “venerdì nero” ha deciso di anticipare i regali, dando così un impulso positivo al giro d’affari complessivo del Natale.
“Il Natale 2018 registrerà quindi più regali sotto l’albero e una maggiore spesa alimentare durante le festività, per un giro d’affari complessivo che supererà quest’anno quota 10,2 miliardi di euro – spiega l’associazione –. Nel 2018 la spesa procapite degli italiani per regali, addobbi per la casa, alimentari, ecc. sarà pari a circa 170 euro, in salita del +2,5% rispetto al 2017″.
“Sotto l’albero troveremo quest’anno più prodotti hi-tech, più elettronica e un maggior numero di articoli di abbigliamento, e appare in crescita anche la propensione ai consumi alimentari e dei prodotti tipici delle festività; il 35% degli acquisti complessivi, inoltre, avverrà online attraverso l’e-commerce – prosegue il Codacons –. In controtendenza invece il settore della casa, con una riduzione del -1% rispetto al 2017 della spesa per albero di Natale, decorazioni e addobbi.
“L’aumento dei consumi natalizi non deve però trarre in inganno, e non equivale ad una maggiore ricchezza delle famiglie – spiega il presidente Carlo Rienzi –. A dare un forte impulso agli acquisti sono stati infatti Black Friday e Cyber Monday, che hanno permesso a milioni di italiani di anticipare i regali ricorrendo a sconti e promozioni, mentre la spesa alimentare rappresenta una tradizione cui le famiglie hanno dimostrato negli ultimi anni di non voler rinunciare”.
L’indagine Confesercenti
Le incertezze legate al tema della crescita e del futuro dell’economia italiana arrivano sotto l’albero secondo Confesercenti. E gli italiani si approcciano al Natale 2018 con più prudenza, spendendo un po’ di meno per i regali: il budget previsto per i doni è di 285 euro a persona, con una flessione del 7% rispetto allo scorso anno. Si spende di meno, ma i regali si scelgono con maggior cura, restringendo la platea di beneficiari: quest’anno i nostri concittadini faranno sette regali a testa, uno in meno dello scorso anno. E, soprattutto, si torna a comprare nei negozi: la percentuale di consumatori che comprerà in un’attività commerciale di vicinato passa dal 16 al 19%, prima crescita negli ultimi cinque anni. È quanto emerge dal tradizionale sondaggio di Natale condotto da Confesercenti con SWG sulle opinioni e sulle intenzioni d’acquisto dei consumatori italiani per le prossime festività di Natale.
L’opinione pubblica. Tra i problemi che preoccupano i cittadini si notano delle differenze di approccio: una parte del Paese sente una minor preoccupazione sulle prospettive e sull’occupazione, sulle tasse, sul sistema previdenziale, sull’immigrazione e sulla sicurezza. Ma la maggior fiducia su questi punti è oscurata dalla crescita della tensione sul tema dello sviluppo economico. Il dibattito acceso di questi ultimi mesi si fa sentire. Il saldo finale tra le due tendenze è comunque negativo, e si segnala un disagio leggermente superiore a quello dell’anno scorso. Nell’insieme si osserva non tanto uno scadimento della condizione economica personale quanto una cautela legata all’interrogativo di fondo sul futuro dell’economia italiana. Che sul fronte delle spese natalizie, si trasforma in un’attenzione marcata ai prezzi e alle possibilità personali.
La questione economica. Gli italiani arrivano al Natale 2018, dunque, con qualche timore in più. Oltre un terzo dei nostri concittadini (il 38%), ritiene che l’anno si chiuda con un’Italia peggiorata dal punto di vista socioeconomico. Una quota in aumento rispetto allo scorso anno (quando era il 33%) e più che doppia rispetto al 18% che rileva invece che c’è stato un miglioramento.
Tra i problemi che preoccupano maggiormente gli italiani c’è la situazione dell’economia dell’Italia, segnalata dal 32% degli intervistati: una percentuale in deciso aumento rispetto allo scorso anno, quando solo il 19% aveva espresso timori sul tema. Ma c’è anche un 19% che si dice preoccupato soprattutto per lo spread e la tenuta dei conti pubblici. Cresce, inoltre, il numero di preoccupati per la questione ‘ambiente e inquinamento’, che passa dal 22 al 30% del campione, probabilmente per effetto delle catastrofi da maltempo avvenute, purtroppo, anche quest’anno.
Rispetto allo scorso anno, invece, gli italiani sembrano aver guadagnato un po’ di serenità su altri temi chiave per la società e l’economia. Diminuisce la quota di concittadini preoccupati per la criminalità e sicurezza (dal 22 al 20%), ma si registra meno timore anche su Previdenza (dal 30 al 22% di quest’anno), Sanità (dal 21 al 18%) e fisco (dal 27 al 23%). Si alleggerisce anche la pressione sui giovani e sul lavoro, che però rimangono le due preoccupazioni principali degli italiani, segnalate entrambe dal 35%. Crollano, invece, i timori su immigrazione (dal 24 al 20%) e sul terrorismo (dal 16 al 6%).
I consumi ed il reddito familiare. Il 17% delle famiglie ha indicato di aver ridotto i consumi durante l’anno. Un segnale purtroppo negativo, ma in linea con la frenata delle vendite che abbiamo registrato nel 2018. La diminuzione, però, sembra dovuta più all’incertezza che ad un peggioramento oggettivo delle condizioni economiche delle famiglie. Che comunque rimangono non brillanti: solo il 41% degli italiani, infatti, ritiene che il proprio reddito familiare permetta di vivere agiatamente (il 2%) o con tranquillità (il 39%). Per il 40% è invece insoddisfacente, e a questi si aggiunge un 14% che segnala difficoltà ad arrivare a fine mese ed un 5% che, invece, non riesce mai ad arrivarci e si sente povero.
La spesa per i regali di Natale. Il 33% degli italiani vorrebbe spendere per Natale meno dello scorso anno, contro un 7% che invece vorrebbe spendere di più. Il risultato è una spesa in leggera contrazione: secondo le intenzioni d’acquisto rilevate dal nostro studio, il budget previsto per i regali di Natale a parenti e amici scende a 285 euro, dai 307 dello scorso anno con un calo del -7,2%.
Diminuisce anche il numero di regali: dagli 8 a persona rilevati per il Natale 2017 si passa a 7. La maggior parte relativa – il 43% degli intervistati – metterà sotto l’albero tra i 5 ed i 10 pacchi. Il 35% ne farà invece meno di cinque, quota in aumento rispetto allo scorso anno (erano il 30%). Diminuiscono, invece, i generosi: gli italiani che faranno tra dieci e venti regali scendono dal 22 al 16%. Stabile, invece, la truppa di chi non farà regali, al 4% come lo scorso anno.
Dove si acquista. Per la prima volta in cinque anni, è in crescita la percentuale di chi acquista nei negozi, che passa dal 16 al 19%. Una crescita superiore a quella del canale web, che invece passa dal 34 al 36%. Calano, invece, i mercatini/bancarelle – scelti dall’11% degli intervistati contro il 12% dello scorso anno – e le grandi strutture commerciali (da 35 a 32%).
I prodotti più gettonati per fare un regalo sono libri (segnalati dal 41% degli intervistati), capi d’abbigliamento (38%), regali gastronomici (33%), vini (20%), accessori moda, giochi o videogiochi e prodotti tecnologici, tutti e tre al 19%. Più distante nella classifica dei doni più acquistati l’arredamento/cose per la casa (indicati dal 14%), gli elettrodomestici (11%), seguiti da calzature (8%) e viaggi (4%).
Molto diversa, invece, la classifica dei regali che gli italiani vorrebbero trovare sotto il proprio albero. In cima alle preferenze, a grande distanza, ci sono i buoni acquisto, da spendere come e quando si vuole nei negozi di propria scelta e desiderati dal 20% degli intervistati. Seguono i libri (16%), i prodotti tecnologici ed i regali enogastronomici (entrambi al 15%), poi capi d’abbigliamento (13%), profumi o cosmetici (8%), smartbox o simili (5%), arredamento/cose per la casa (4%) e infine gioielli e giochi (entrambi al 2% delle preferenze).
Gli acquisti per la famiglia. Differente anche la classifica degli acquisti che gli italiani faranno a Natale per sé e per la propria famiglia. Quest’anno ci sarà un accento minore su cibo e vino: lo scorso anno erano comprati dall’81%, quest’anno dal 73%, pur rimanendo l’acquisto più gettonato. Seguono i libri (60%), poi abbigliamento (57%), giocattoli (47%), profumi (35%). Aumentano invece gli acquisti di tecnologia, segnalati quest’anno dal 34% contro il 33% del 2017, e che salgono al 37% tra chi ha la tredicesima. Tra i prodotti tecnologici in prima linea c’è lo smartphone, acquisto previsto dal 44% di chi ha dichiarato di voler comprare tecnologia. Seguono Tablet (21%) computer (21%) e console per videogiochi o videogiochi (24%). Aumenta anche la quota di chi regalerà alla propria famiglia (e a sé stesso) un abbonamento ad un servizio digitale di streaming video o audio, tipo Netflix o Spotify, che passa dal 18% dello scorso anno al 2018 di quest’anno.