INGV immette nei ruoli 149 dipendenti precari


La Commissione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha dato il via libera alla stabilizzazione di 149 dipendenti precari

La Commissione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha dato il via libera alla stabilizzazione di 149 dipendenti precari

Lo scorso 18 dicembre la Commissione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) incaricata di espletare la procedura per il superamento del precariato ha concluso i suoi lavori con l’esame delle 149 istanze dei dipendenti precari ammesse alla partecipazione.

“Si è compiuto così l’atto formale che dà il via libera alla stabilizzazione di parte del personale che da anni lavora con impegno e dedizione, sempre con contratti a termine”, spiega Maria Siclari, Direttore Generale dell’INGV.

“Dei 149 candidati alla procedura di stabilizzazione, 33 hanno conseguito nel frattempo l’immissione in ruolo tramite concorsi pubblici”, prosegue Siclari, “pertanto, i restanti 116 candidati rientrano pienamente nel budget assunzionale derivante dalle assegnazioni ex DPCM 11/4/2018, integrate dal cofinanziamento INGV disposto dal Consiglio d’Amministrazione”.

I 116 candidati sono stati tutti convocati venerdì 21 dicembre, presso la Sala Conferenze dell’INGV di Roma, per sottoscrivere il contratto a tempo  indeterminato che decorrerà dal 28 dicembre 2018.

“Questa è la conclusione di un lungo percorso che ha visto la partecipazione di tanti attori che vogliamo qui ringraziare”, sottolinea Carlo Doglioni, Presidente dell’INGV, “primi fra tutti lo stesso personale precario, il Consiglio di Amministrazione, il Collegio dei Direttori, le Organizzazioni Sindacali, il personale amministrativo e i Commissari dei concorsi: tutti si sono impegnati per raggiungere entro il 2018 il tanto atteso ed essenziale obiettivo di chiudere la pagina del precariato storico e iniziare un nuovo costruttivo percorso dell’Istituto che veda la serenità lavorativa come presupposto fondamentale di una sempre maggiore produttività scientifica”.