Codacons: quella passata al Senato non è la manovra del popolo come affermato da Salvini e Di Maio ma una legge di bilancio contro i cittadini
“La manovra economica varata dal Governo non è la manovra del Popolo, come hanno affermato i leader di Lega e M5S, Salvini e Di Maio, ma è una manovra contro il Popolo, che colpisce i cittadini e tutte le associazioni che li rappresentano”. Lo afferma il Codacons, che boccia senza appello la legge di bilancio approvata al Senato tra numerose polemiche.
“L’incremento abnorme dell’Iva nelle clausole di salvaguardia, l’aumento delle tasse, i mancati risarcimenti ai risparmiatori traditi, i provvedimenti contro le Onlus e le associazioni di volontariato e la mancata eliminazione del contributo unificato per chi avvia azioni legali a favore dei più deboli, fanno di questa manovra la peggiore legge di bilancio degli ultimi anni” spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.
“È semplicemente vergognoso che Luigi Di Maio rilasci dichiarazioni affermando il falso e raccontando che questa è la manovra del Popolo, perché questa è la manovra contro il popolo che farà male ai cittadini e all’economia del paese” conclude Rienzi.
Emendamento su professioni sanitarie: interviene il Sottosegretario Coletto
“Abbiamo deciso di dare legittima serenità a ventimila famiglie di altrettanti lavoratori che già oggi operano al servizio dei cittadini anche in centri di Sanità pubblica”. Così Luca Coletto, sottosegretario alla Salute commenta l’approvazione dell’emendamento di modifica della legge 42/99, che stabilisce una deroga per l’iscrizione agli ordini anche da parte dei professionisti che abbiano lavorato, nell’arco di 10 anni, per almeno 36 mesi.
“L’intervento consente il proseguo dell’attività a lavoratori con titoli validi fino all’approvazione della legge 3/2018 inserendoli in elenchi speciali. Capisco – prosegue Coletto – che chi deve demolire qualsiasi tentativo di normare questioni aperte da anni possa chiamarla sanatoria di abusivi. Vorrei però lo dicessero non ai giornalisti o al palazzo, ma lo facessero guardando in faccia questi professionisti che da dieci anni e oltre forniscono un contributo indispensabile a strutture pubbliche e private, che le polemiche le facessero parlando con i pazienti sostenuti, accompagnati, aiutati da questi operatori. Io – conclude Coletto – ritengo che questo provvedimento sia giusto e molto importante perché chiude un capitolo di incertezza”.