Per una settimana, dal 20 al 27 gennaio, studenti e cittadini di Basiglio si avvicenderanno nel leggere i 30.632 nomi degli italiani deportati nei campi nazisti
Entrando nei campi di concentramento, i deportati perdevano non solo la libertà ma anche la propria identità di esseri umani. A ogni prigioniero, infatti, veniva assegnato un numero con il chiaro intento di distruggerne la personalità. Ancora oggi, quando si parla degli eccidi del Terzo Reich rischiamo di commettere lo stesso gesto perpetrato dai nazisti, riferendoci alle vittime come a semplici numeri.
In occasione del “Giorno della Memoria” 2019, l’amministrazione comunale di Basiglio ha deciso di ricordare una a una le 30.632 persone che furono deportate nei lager nazisti dall’Italia (6.806 ebrei di varia nazionalità e 23.826 italiani imprigionati per motivi politici), organizzando “Restituisco il tuo nome”, una maratona di lettura dei loro nomi che prenderà il via domenica 20 gennaio dalle ore 16.30 alle 19.30 e proseguirà, per 60 ore, fino a domenica 27 gennaio dalle 10.30 alle 19.30. È la prima volta che viene organizzata in Italia. In piazza Marco Polo, nella zona antistante il supermercato del centro commerciale di Milano3, verrà allestito uno spazio dove si avvicenderanno gli amministratori di Basiglio e dei Comuni vicini, gli studenti delle scuole basigliesi, gli iscritti delle associazioni del territorio e i cittadini che vorranno partecipare, senza bisogno di prenotarsi.
Illuminati da una fiaccola che arderà in un braciere per tutta la durata della maratona di lettura, dopo avere ricordato il nome della persona deportata, i partecipanti, riprendendo l’usanza del rito ebraico di posare una pietra sulla tomba in commemorazione del defunto, deporranno un sasso in prossimità del leggio. “Restituire alla memoria i nomi dei singoli deportati affidandone la lettura pubblica a singoli cittadini – spiega il sindaco Lidia Reale – è un gesto simbolico di enorme importanza, soprattutto ora che sono sempre meno i testimoni diretti della tragedia della Shoah e della deportazione. Il nostro è un gesto collettivo che vuole restituire alle vittime quella identità che nei campi nazisti si è cercato di cancellare, annullare, distruggere. Le vittime della più grande tragedia del Novecento – conclude il primo cittadino – erano donne, uomini, bambini con un nome e una storia: vogliamo ricordare ad alta voce i loro nomi perché nessuno possa dimenticare o negare ciò che è avvenuto”.
L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con Mursia, casa editrice delle due pubblicazioni da cui verranno letti i nomi: “Il libro della memoria” di Liliana Picciotto, storica del CDEC (Centro di documentazione ebraica contemporanea), che in oltre vent’anni di ricerche ha ricostruito numeri e identità delle vittime della Shoah in Italia, e “Il libro dei deportati” a cura di Brunello Mantelli e Nicola Tranfaglia in collaborazione con ANED (Associazione nazionale ex deportati campi nazisti), nel quale sono raccolti i nomi di italiani deportati per motivi politici. In entrambi i libri, oltre ai nomi sono riportati data e luogo di nascita, data e luogo di arresto, campo di transito e di destinazione, data di liberazione o di morte.