Il Ministero dell’Ambiente ha stanziato 10 milioni di euro per l’acquisto di mezzi elettrici o ibridi per le attività di osservazione e prevenzione in parchi e aree marine protette
7,7 milioni di euro per la realizzazione di servizi di osservazione e prevenzione degli impatti dei cambiamenti climatici nelle aree naturali protette nazionali terrestri e nei siti di importanza comunitaria (SIC) mediante l’acquisto e l’utilizzo di circa 170 autoveicoli alimentati ad energia elettrica e/o ibridi a basse emissioni e 2,4 milioni di euro per la realizzazione delle medesime attività di osservazione e prevenzione nelle aree marine protette che riceveranno in dotazione 50 autoveicoli a basse emissioni (elettrici e/o ibridi) insieme a delle apparecchiature tecnologiche necessarie allo svolgimento dell’attività di sorveglianza e di monitoraggio delle aree marine protette.
Sono questi gli stanziamenti previsti dal protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso 6 dicembre dal Ministero dell’Ambiente, di concerto con la Direzione Generale per il clima e l’energia, con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Comando Generale delle Capitanerie di Porto e la Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali, al fine di promuovere specifiche iniziative e progetti, anche a fini dimostrativi, nelle aree protette nazionali e comunitarie per ridurre le emissioni dei gas a effetto serra.
Il documento prevede, oltre alla diffusione dei mezzi elettrici e a basse emissioni e al miglioramento tecnologico dei sistemi di sorveglianza anche la diffusione di azioni rivolte all’efficientamento energetico delle strutture presenti nelle aree naturali protette, lo sviluppo delle energie rinnovabili, l’organizzazione di eventi volti alla sensibilizzazione delle comunità locali e dei numerosi visitatori sui temi della mobilità sostenibile, della riduzione delle emissioni e dell’adattamento ai cambiamenti climatici.
Il Protocollo ha una durata di 36 mesi e per la sua messa in opera sono già stati sottoscritti due specifici Protocolli attuativi con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e con il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.