ANPPE, FEDERDISTAT e CISAL esprimono profondo dolore per la perdita del padre del sistema di Protezione Civile Italiana Giuseppe Zamberletti
I responsabili delle tre sigle sindacali del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Cordella, Barone e Formisano (ANPPE – FEDERDISTAT – CISAL) esprimono profondo dolore per la perdita del padre del sistema di Protezione Civile Italiana Giuseppe Zamberletti. Protagonista della cultura della emergenza e del soccorso da tantissimi anni, è riuscito a portare il modello di Protezione Civile italiana anche nel mondo e si è sempre battuto affinché la cultura della prevenzione e previsione fosse incardinata nel sistema di pianificazione a lungo termine del Paese.
“L’Italia è un Paese fragile ed a elevato rischio idrogeologico e sismico, ecco perché bisogna continuare la sua strada, è stato un grande uomo che si è speso fortemente ad aiutare sempre chi era in difficoltà” concludono i tre dirigenti sindacali.
Il Governo ha deciso di disporre funerali di Stato e le esequie si terranno domani, martedì 29 gennaio, alle ore 10.30 presso la Basilica di San Vittore a Varese. La camera ardente, allestita nella sala Consiliare di Palazzo Estense a Varese, sarà aperta oggi dalle ore 9 alle 19.
“Perdiamo uno straordinario conoscitore delle fragilità del nostro Paese – ha detto il Capo Dipartimento Angelo Borrelli – che per primo intuì la necessità di distinguere la fase del soccorso in emergenza da quella fondamentale della previsione e della prevenzione dei rischi naturali, eleggendole a cardine dell’autoprotezione. Ci ha insegnato a riconoscere la cultura della protezione civile come sapiente tutela della salvaguardia della vita e dei beni comuni, ma ha svolto anche l’importante funzione di guida morale e costante riferimento per lo svolgimento del nostro sevizio”.
“Gli uomini e le donne della protezione civile gli saranno per sempre debitori. Il Servizio Nazionale non perde solo il suo fondatore ma anche un amico, un maestro, una guida. Questo è stato, in questi anni, per tutti noi e per i tanti volontari italiani” conclude.
Chi era Giuseppe Zamberletti
Giuseppe Zamberletti nasce a Varese il 17 dicembre del 1933, impegnato in politica dedica il suo lavoro al settore della sicurezza pubblica, della prevenzione dai disastri e della risposta alle emergenze fin dagli inizi della sua carriera istituzionale. Ben presto si fa apprezzare per le sue competenze e per la sua dedizione nell’impegno civile. Parlamentare dal 1968 è sottosegretario all’Interno nel IV e V Governo Moro ( dal 1974 al 1976) e nel III Governo Andreotti (dal 1976 al 1978), con delega per la Pubblica sicurezza e per il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e Protezione civile. Nel I e II Governo Cossiga (1979-1980) ricopre l’incarico di Sottosegretario agli Affari esteri. Nel 1987 è Ministro dei Lavori Pubblici per il Governo Fanfani. Deputato fino al 1987, è poi eletto senatore dal 1994 al 1996, sempre nelle fila della Democrazia Cristiana.
La prima grande sfida: il terremoto del Friuli del 1976. Zamberletti è commissario delegato del governo presieduto da Aldo Moro. Raggiunge le zone colpite fin dalle prime ore dopo il primo sisma del 6 maggio 1976 di magnitudo 6.5 che, insieme poi alle scosse del settembre del ‘76, distrusse numerosi paesi e villaggi e causò la morte di 990 persone. Il sistema ideato da Zamberletti di assistenza alla popolazione e poi di ricostruzione e realizzato in stretta collaborazione con le istituzioni regionali e locali fu un grande esempio di efficacia e serietà.
La tragedia dell’Irpinia. Il 23 novembre 1980 un sisma di magnitudo 6.5 colpisce duramente la Campania, in particolare la provincia di Avellino e la Basilicata settentrionale. Zamberletti è subito nominato Commissario straordinario. Le enormi difficoltà mostrate dal sistema dei soccorsi, ravvisate fin dai primi momenti dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini portano all’attenzione dell’opinione pubblica italiana e internazionale ciò che Zamberletti da tempo aveva espressamente invocato: l’urgenza della predisposizione e della realizzazione di un sistema di protezione civile che potesse coordinare e organizzare al meglio la macchina dei soccorsi e dell’assistenza alla popolazione. Parte da questa tragedia l’iter amministrativo della creazione del Dipartimento della Protezione civile e della legge sul Servizio nazionale.
La nascita del Dipartimento. Il 1982 è l’anno che vede la nascita del Dipartimento della Protezione civile. E’ Zamberletti, in quel momento Ministro per il coordinamento della Protezione civile, l’anima dell’intera operazione. Il suo impegno porterà uomini e donne, funzionari dello stato a creare il riferimento più funzionale dello sviluppo del Servizio nazionale.
La Valtellina, quando ad essere colpita è la sua terra. Nell’estate del 1987 la provincia di Sondrio, in territorio montano viene colpita da diverse valanghe e da un’alluvione dalle conseguenze tragiche. Si tratta di una terra cara a Zamberletti, lombardo di Varese, che all’epoca era Ministro dei lavori pubblici del governo presieduto da Amintore Fanfani.
La legge 225 del 1992. Il 24 febbraio del 1992 è un giorno storico per la Protezione civile italiana, dopo una gestazione durata anni, è promulgata la legge che istituisce e regola il Servizio nazionale della Protezione civile e che sarà il punto di riferimento per tutto il sistema per ben 26 anni. E’ Zamberletti il “padre” della legge, è dalle sue intuizioni, dalle sue convinzioni e dal suo grande impegno che scaturisce il sistema di protezione civile come oggi lo conosciamo.
La crescita della sua creatura, una grande storia. La Protezione civile italiana, negli anni 90 e ancora fino ai giorni nostri diventa ben presto un’eccellenza a livello internazionale nella risposta all’emergenza. Sono diverse le grandi emergenze che pur colpendo duramente il Paese con un costo alto di vite umane e di distruzioni di beni e territori hanno visto un grande ed efficace impegno della protezione civile in favore della popolazione. Dal terremoto in Umbria e nelle Marche nel 97, all’intervento in Sri Lanka dopo lo tsunami del 2004 al terremoto de l’Aquila nel 2009, in Emilia Romagna nel 2012, fino al recupero della nave Costa Concordia del 2014 e ai tragici terremoti che hanno colpito il centro Italia nel 2016 e 2017, oltre alle numerose alluvioni e all’attività vulcanica dell’Etna e dello Stromboli.
Una parola, un pensiero, un consiglio, sempre. In questi ultimi anni per i diversi Capi del Dipartimento succedutisi e per tutte le donne e gli uomini impegnati a livello professionale e come volontari di Protezione civile Giuseppe Zamberletti è stato un punto di riferimento, una guida (anche nel suo ruolo di Presidente emerito della Commissione grandi rischi), un consigliere, un amico. Il Padre della Protezione civile. Per ultimo il nuovo Codice della Protezione civile del 2018 ha visto i suoi consigli essere di grande aiuto per ribadire e rafforzare le sue idee cioè che la Protezione civile in questo paese dovesse essere sempre quella grande eccellenza che è nella risposta ai disastri ma che debba allo stesso tempo impegnarsi sempre più nel fronte della prevenzione del rischio e nella diffusione della conoscenza di protezione civile.