Record di partecipazione italiana per l’ottava edizione di Zero Robotics che si terrà ad Alicante: le squadre di studenti sono già partite per la Spagna
Sono in partenza da tutta Italia gli studenti delle tredici squadre italiane finaliste del Campionato Mondiale di Zero Robotics e di altre tre che, pur non finaliste, vengono ad assistere a tifare per i loro coetanei e, in ultima analisi, per l’Italia stessa.
Un totale di oltre cento, fra studenti e docenti, la più ampia delegazione italiana dall’inizio della competizione, iniziata otto anni fa quasi per gioco grazie al Politecnico di Torino, all’Università di Padova, all’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, alla Rete Robotica a Scuola e all’Agenzia Spaziale Italiana e cui hanno partecipato, ogni anno, una media di oltre sessanta squadre di tutta Italia, per un totale di quasi 700 studenti.
Quasi tutte le squadre sono dirette ad Alicante, la location dove le squadre europee e russe sono state invitate quest’anno per assistere in diretta alle finali, che in realtà si svolgono a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), in orbita attorno alla Terra, sotto l’attenta supervisione degli astronauti e da cui partiranno le immagini in diretta verso le tre location predisposte per i partecipanti e i loro mentor per assistere alle gare: oltre ad Alicante, per l’Europa, anche Boston, per gli americani e Sidney per gli australiani. Ogni anno qualcuna delle squadre decide autonomamente di partecipare a Boston, ma la maggior parte partecipano nella location europea (quest’anno due italiane: la prima in classifica e il Righi di Napoli).
Solitamente le squadre trovano finanziamenti locali (fra cui istituzioni locali, aziende private e le scuole stesse) per poter partecipare alle finali (a cui quest’anno si sono affiancate, a livello nazionale la Balluff Automation e AMMA Torino), che permettono ai ragazzi delle squadre, vere eccellenze italiane, di partecipare senza gravare troppo sullo loro famiglie.
I ragazzi sono arrivati in finale grazie ai risultati e al posizionamento in una classifica definita dal MIT in base ai risultati delle semifinali, che premia le prime quattordici alleanze di tre squadre ciascuna, facendole proseguire nella prestigiosa finale che si svolge a bordo della ISS. Altre squadre (fra cui due italiane) partecipano anche ad una seconda frazione della competizione, chiamata Virtual Final.
Le prime quattro squadre in classifica (gli “Space Hunters” dell’I.T.I. “L. Da Vinci” di Trapani, i “Crab Nebula” del Liceo Cecioni di Livorno, gli “ZeroZeroPinin” del’ITIS G.B. Pininfarina di Moncalieri (TO) e gli “Shootin’ Stars” del I.I.S. Fermi-Sacconi-Ceci di Ascoli Piceno) e le altre nove squadre sono alleate con altre venti squadre straniere in alleanze di tre squadre, come previsto dal regolamento redatto, come ogni anno, dal MIT di Boston.
Molte delle squadre hanno alle spalle un palmarés considerevole di partecipazione alle edizioni precedenti, mentre altrettante sono le squadre che ogni anno si aggiungono alla rosa dei finalisti, tutte uniformemente distribuite fra Nord, Centro e Sud.
Le scuole italiane partecipanti a Zero Robotics sono sempre state le più forti fra le partecipanti di tutti i continenti coinvolti: America, Australia, Europa e Russia e, sin dal primo anno (2011), hanno piazzato almeno quattro squadre sul podio finale, altro record tutto italiano. Questo a ribadire l’eccellenza della scuola italiana e dei suoi studenti e il tanto impegno che tutti quanti profondono per cercare di vincere.
Anche grande record tutto piemontese, con ben sei squadre piemontesi in finale: ITIS Pininfarina, Moncalieri (TO), ITIS Galilei, Santhia (VC); IIS Avogadro – liceo scientifico, Vercelli (due squadre), IIS Vallauri, Fossano (CN), Liceo Scientifico Francesco Vercelli, Asti.
La partecipazione e il coinvolgimento italiani sono sempre stati talmente elevati che l’Italia è l’unica nazione al mondo ad avere un suo campionato italiano, che partirà fra pochi giorni, subito dopo la conclusione di quello europeo, lunedì prossimo. Tutte le scuole che ancora volessero partecipare sono ancora in tempo per farlo ed usare il campionato italiano come allenamento e trampolino di lancio per quello mondiale.