Iraq nella morsa del freddo: l’UNICEF ha fornito vestiti pesanti a oltre 160.000 bambini sfollati interni e rifugiati, compresi quelli che vivono in zone difficili da raggiungere come Sinjar
A causa del freddo intenso che ha colpito l’Iraq, l’UNICEF ha fornito vestiti pesanti a oltre 160.000 bambini sfollati interni e rifugiati, compresi quelli che vivono in zone difficili da raggiungere come Sinjar, dove l’UNICEF ha mantenuto una forte presenza da quando la violenza si è intensificata nel 2013.
“Sebbene i combattimenti siano diminuiti in Iraq, circa 1,85 milioni di persone, tra cui 825.000 bambini, rimangono sfollati”, ha detto Henrietta Fore, Direttore generale dell’UNICEF. “Un terzo di tutti i bambini sfollati vive in campi, in tende poco isolate termicamente, spesso senza vestiti invernali o scarpe. Questi bambini sono poco protetti contro le inondazioni e il freddo rigido, esponendosi a rischio di malattie, ipotermia e morte”.
Come parte della risposta invernale dell’UNICEF, oltre 100.000 bambini sfollati nei campi di Anbar e di Mosul e dintorni hanno ricevuto aiuti per tenersi al caldo. La risposta invernale ha incluso anche i rifugiati siriani vulnerabili attraverso l’uso innovativo dei voucher.
Nelle zone montuose come Sinjar, le temperature scendono sotto lo zero, esponendo alle intemperie i bambini e le madri in gravidanza, molti dei quali vivono nei campi. L’UNICEF sta aiutando queste minoranze vulnerabili a far fronte all’inverno: quasi 50.000 bambini yazidi e più di 2.500 madri yazide in gravidanza che vivono nella zona hanno ricevuto cappotti, stivali, cappelli, guanti, maglioni e pantaloni.
“Tutti noi dobbiamo fare del nostro meglio per garantire che le famiglie vulnerabili non trascorrano un altro inverno al freddo nei campi o in rifugi temporanei”, ha detto Fore. “Ora che la violenza è diminuita e che un nuovo governo è in azione, l’Iraq ha una finestra unica di opportunità per ricostruire il paese per tutti i suoi bambini, in modo che possano vivere in pace e armonia”.