Stefano Gregoretti, endurance athlete italiano, parte per affrontare la nuova impresa della TransKamchatka, la traversata di oltre 500 km della estrema penisola russa
Stefano Gregoretti, endurance athlete italiano, è oggi in partenza per affrontare la nuova e impegnativa impresa della TransKamchatka, la traversata di oltre 500 km della estrema penisola russa, completamente in autosufficienza, a temperature tra i 20° e i 40° sotto zero, in 30 giorni e con gli sci ai piedi.
L’aspetto più difficoltoso e preoccupante della spedizione, che vedrà protagonisti Stefano e il canadese Ray Zahab, è determinato dal territorio stesso della Kamchatka, un luogo impervio e inesplorato, una pagina bianca di cui non si conoscono passaggi e percorsi e che è costellata da una potente cintura sismica creata da 160 vulcani e attraversata dal freddo gelido che arriva direttamente dal circolo polare artico.
Stefano Gregoretti e Ray Zahab avranno quindi il faticoso compito di esplorarla e cercare di tracciare la migliore via che da Ovest a Est li porterà attraverso fiumi gelati, valichi di montagna, geyser e vulcani per completare il tanto ambito viaggio.
La spedizione sarà particolarmente difficoltosa ed estenuante. Spostamenti molto complicati dovuti alle lunghe distanze da percorrere saranno una prova atletica estrema. La scelta, inoltre, di effettuare tutta la spedizione in totale autosufficienza comporterà anche il trasporto di due slitte cariche di 80 chili l’una, contenenti la tenda, una stufa in titanio, obbligatoria visto il lungo tempo di esposizione al gelo, i viveri e ben 10 chili di tecnologia necessaria per tracciare il percorso e fare il reportage di tutto.
Per prepararsi alla partenza, Stefano ha raggiunto poco più di una settimana fa il suo compagno canadese in Québec, a Chelsea, e insieme hanno ultimato i preparativi all’interno del Parco de la Gatineau, a nord di Ottawa. Una fase necessaria per iniziare ad avere confidenza con un clima molto più freddo di quello italiano, anche se lontano dal gelido inverno della Kamchatka, e per predisporre tutto il necessario per la spedizione.
Verificare la possibilità di compiere la traversata è l’obiettivo di questa nuova e imminente impresa, come ci svela Stefano “Non mi dò una soglia di rischio, se non quella estrema, che però non dipende da me, ma dalla Natura. Ancora nessuno sa da dove passeremo. Le mappe sono generali non in dettaglio sul luogo, senza nomi ecc. Insomma sembra la rotta più logica, ma finché non avremo i piedi sopra non lo sapremo”.
Stefano non è comunque estraneo a questo tipo di avventure e sempre insieme a Ray ha completato diverse spedizioni. Nel 2016 il duo ha attraversato in fat bike l’isola di Baffin (Artico Canadese) per 250 km; il tempo di volare in Cile e ad attenderli 1200 km nel Deserto di Atacama, da nord a sud, in mountain bike. Il 2017 è stato l’anno di Arctic Extreme, l’attraversamento di tre regioni del Nord del Canada a piedi, con gli sci e in fat bike; nel gennaio 2018 hanno percorso 1900 km nel deserto attraversando il deserto del Namib in soli 29 giorni.
Stefano Gregoretti ha la capacità di affrontare tali prove grazie alla sua forte preparazione atletica: è un ex-triatleta esperto, concorrente di Ironman con 7 gare disputate e ultra runner con 12 ultratrail sostenuti con ottimi risultati.
Stefano Gregoretti è supportato in questa avventura da: Jaked e Canada Goose per l’abbigliamento sportivo tecnico e performante, Rudy Project per gli occhiali da sole e caschetti, Garmin per il supporto della tecnologia GPS.