Più controlli a sorpresa, sanzioni più severe per i trasgressori e riduzione dei tempi di trasporto prediligendo il trasporto di carcasse a quello di animali vivi
Il Parlamento europeo esorta l’UE e gli Stati membri a rispettare le norme esistenti sulla protezione degli animali durante il trasporto e a sanzionare i trasgressori.
In una risoluzione non legislativa adottata con 411 voti favorevoli, 43 contrari e 110 astensioni, i deputati hanno rinnovato l’appello del Parlamento del 2012 per un’applicazione corretta e uniforme della normativa UE del 2005 sulla protezione durante il trasporto, sistematicamente violata in alcuni Stati membri dell’UE.
I deputati ritengono che la Commissione europea dovrebbe imporre sanzioni agli Stati membri che non applicano correttamente il regolamento. I Paesi dell’UE dovrebbero perseguire le violazioni con sanzioni efficaci e armonizzate, come la confisca dei veicoli e l’aggiornamento professionale obbligatorio del personale responsabile del benessere e del trasporto.
Controlli più stringenti e veicoli di trasporto migliori
I deputati chiedono di utilizzare le moderne tecnologie per facilitare l’applicazione delle norme vigenti, sviluppando un sistema di geolocalizzazione che permetta di monitorare la localizzazione degli animali, la durata del viaggio e le eventuali variazioni degli orari di trasporto.
Propongono inoltre di implementare una strategia per il benessere degli animali per il periodo 2020-2024 e di definire chiaramente cosa si intenda per idoneità al trasporto degli animali.
Il Parlamento invita le autorità nazionali a:
- effettuare più controlli non annunciati e a sviluppare e applicare una strategia basata sul rischio
- comunicare le irregolarità riscontrate lungo l’itinerario di trasporto a tutti gli Stati membri coinvolti
- sospendere o revocare l’autorizzazione ai trasportatori che commettono ripetute violazioni
- vietare l’uso di veicoli e navi che non rispettano la normativa
- adattare i propri porti in funzione del benessere degli animali e migliorare i controlli pre-carico
I deputati chiedono inoltre un aggiornamento delle norme UE sul trasporto degli animali sulla base delle conoscenze scientifiche più recenti per garantire una ventilazione e un controllo della temperatura sufficienti, adeguati sistemi di abbeveraggio e alimenti liquidi, densità di bestiame ridotte e veicoli adeguati alle esigenze di ciascuna specie.
Riduzione dei tempi di trasporto e gestione delle esportazioni
I deputati affermano che i tempi di viaggio degli animali dovrebbero essere il più possibile brevi e sostengono l’uso di impianti locali o mobili per la macellazione e la lavorazione della carne vicino al luogo di allevamento, nonché i circuiti di distribuzione ridotti e le vendite dirette.
Esortano inoltre la Commissione a definire tempi di trasporto adeguati per le diverse specie e sviluppare, ove possibile, una strategia per passare dal trasporto di animali vivi a quello di carni e carcasse e di materiale germinale.
I deputati insistono infine sul fatto che, a meno che gli standard di trasporto nei paesi terzi non siano allineati a quelli dell’UE e adeguatamente applicati, l’UE dovrebbe cercare di attenuare le differenze attraverso accordi bilaterali o, se questo non è possibile, vietare il trasporto di animali vivi verso tali paesi.
Il relatore Jørn Dohrmann (ECR, DK) ha dichiarato: “Gli attori della catena di trasporto devono essere all’altezza dei loro obblighi, siano essi agricoltori, commercianti di animali, veterinari o aziende di trasporto. Abbiamo chiarito alla Commissione e agli Stati membri che devono farlo o applicando correttamente le norme vigenti o elaborando nuovi strumenti politici per applicare le nuove tecnologie e ridurre al minimo i tempi di trasporto”.
Prossime tappe
La risoluzione raccomanda di istituire una commissione d’inchiesta sul benessere degli animali trasportati all’interno e all’esterno dell’Unione europea all’inizio della prossima legislatura. Tale commissione dovrebbe indagare sui casi di maltrattamento degli animali trasportati e sulla mancata applicazione delle norme comunitarie.