Immigrazione clandestina: 11 arresti della Polizia a Torino


Operazione “Mogadiscio” della Polizia di Stato: in manette 11 persone accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Operazione "Mogadiscio" della Polizia di Stato: in manette 11 persone accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Facevano entrare clandestinamente stranieri in Italia principalmente in Sicilia e Sardegna, curando il loro spostamento fin verso le mete del nord Europa, garantendo loro anche un alloggio temporaneo e documenti falsi.

Undici persone sono state arrestate dai poliziotti della Squadra mobile di Torino, in collaborazione con i colleghi di Firenze e Gorizia durante l’operazione “Mogadiscio”.

I membri dell’organizzazione criminale sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento, contraffazione di documenti di identità e traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante dalla transnazionalità.

Gli investigatori hanno accertato che i migranti, arrivati in Italia, venivano sistemati o nascosti presso alloggi messi a disposizione dai componenti dell’organizzazione e in seguito trasferiti in Francia, Austria e Germania utilizzando documenti creati per l’occasione. Ad occuparsi dei trasferimenti erano dei “passeur”che li aiutavano ad oltrepassare le frontiere utilizzando treni, autobus o autovetture.

I documenti, al termine del viaggio, venivano restituiti agli associati per poter esser nuovamente utilizzati; inoltre, i migranti venivano istruiti sul comportamento da tenere in caso di controlli delle Forze dell’ordine e sulle dichiarazioni da rendere in caso di colloqui per la richiesta dello status di rifugiato.

Il gruppo era specializzato anche in prestazioni di servizi di pagamento, tra cui il trasferimento di somme di denaro per conto di terzi, a fronte del pagamento di una percentuale sulla somma trasferita. Le transazioni avvenivano tramite postepay o tramite la “Hawala”, cioè quella procedura in cui il denaro viene trasferito attraverso una rete di mediatori in un altro Paese tramite piattaforme informatiche e senza che ci sia un trasferimento materiale di soldi.

Alcuni degli indagati sono anche accusati di vendita di sostanze stupefacenti, principalmente marijuana e hashish, sul mercato torinese.

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati circa 30 documenti falsificati, circa 21 chili di hashish, materiale informatico ed appunti vari.

Le attività investigative sono state svolte con il supporto del Servizio centrale operativo, del Servizio centrale per la cooperazione internazionale di polizia, Europol, la polizia e le autorità giudiziarie francesi e olandesi.