L’UE e gli Stati Uniti sono pronti a iniziare nuovi negoziati commerciali per risolvere gli attuali disaccordi: Il Parlamento europeo si muove per proteggere gli interessi chiave
I rapporti commerciali tra l’UE e gli USA sono stati burrascosi fin dall’elezione di Donald Trump e del suo programma protezionista. I negoziati per il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) sono stati fermati fino a nuovo avviso alla fine del 2016.
Quando Donald Trump ha imposto dei dazi supplementari all’importazione di acciaio e alluminio, gli eurodeputati hanno definito la manovra inaccettabile e incompatibile con le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio. Gli eurodeputati hanno anche espresso le loro preoccupazioni per i dazi doganali che gli Stati Uniti hanno imposto sulle spagnole gennaio 2018 dopo le accuse sollevate dagli USA di praticare un prezzo inferiore a quello di mercato.
Le tensioni si sono inasprite nell’ultimo anno, quando Trump ha minacciato di aggiungere ulteriori tariffe doganali alle auto europee giustificando la manovra in nome della sicurezza nazionale. Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione europea, ha incontrato Trump per conto dell’UE per discutere della minaccia e i due hanno concordato di riprendere i negoziati commerciali.
I negoziati commerciali
La Commissione europea negozia a nome dell’UE ma il suo mandato richiede un’approvazione. Il Parlamento deciderà sulla sua posizione a marzo, periodo in cui anche il Consiglio dei Ministri dell’UE dovrebbe adottare una bozza di mandato per i negoziati.
Qualsiasi accordo venga preso nel corso di questi negoziati deve essere prima approvato dal Parlamento europeo affinché possa diventare effettivo.
Lo scorso 19 febbraio 2019, la Commissione per il commercio internazionale ha votato a favore della risoluzione con cui si richiede l’inizio dei negoziati, ma solo a determinate condizioni.
Priorità differenti
Il successo dei negoziati è tutt’altro che garantito visto il disaccordo tra gli Stati Uniti e l’UE su numerose questioni. L’UE si preoccupa di proteggere la propria industria automobilistica, mentre gli Stati Uniti vogliono forzare l’UE a facilitare l’ingresso degli agricoltori americani e dei loro prodotti in Europa. Per tradizione, l’Unione è stata sempre più cauta per ciò che riguarda la produzione alimentare, proibendo prodotti come la carne bovina trattata con ormoni e i polli lavati con il cloro.
L’eurodeputato tedesco dei Socialisti e democratici Bernd Lange, Presidente della Commissione per il commercio internazionale, ha dichiarato: “Non sono sicuro di cosa accadrà, ma stiamo a vedere. Sì, credo che l’intera strategia dietro la bozza di mandato per i negoziati sia un modo per calmare la situazione e magari guadagnare un po’ di tempo”.
Lange ha preparato la bozza della risoluzione adottata questa settimana ed è stato anche il rappresentante degli eurodeputati per i negoziati del TTIP. Ha affermato che la situazione è cambiata significativamente: “Sicuramente il nuovo governo negli Stati Uniti fa una grande differenza. Questo governo ha una chiara e nuova strategia commerciale che si basa su due fondamenti. Il primo è di riportare gli investimenti nelle banche statunitensi, questo il motivo delle misure protettive. Il secondo è di tenere a freno la Cina e provare a ridurre la sua influenza”.
“Stiamo senza dubbio provando a creare un sistema di commercio basato sulle regole. I nostri accordi bilaterali si fondano su regole chiare e non sul potere”.
Il ruolo svolto dal Congresso e dal Parlamento europeo
Lange ha dichiarato che il Parlamento potrebbe rivestire un importante ruolo nel sostenere le relazioni tra l’UE e gli USA per via dei tanti contatti che i suoi membri hanno con il Congresso e con le parti interessate.
“Nella Costituzione degli Stati Uniti, il commercio è un diritto che appartiene al Congresso e questo gode di potere di delega per alcuni atti a favore del Presidente. Entrambi i parlamenti stanno rivestendo un ruolo importante…c’è bisogno di entrambi per creare un po’ più di ordine in questo mondo globalizzato riguardo a commercio e sicurezza.”
La via delle banane: esempi di precedenti conflitti commerciali
Non è la prima volta che Stati Uniti e UE si scontrano su questioni commerciali. Ci fu in passato il caso dei dazi sulle banane che favorirono le esportazioni verso l’UE della frutta proveniente da alcuni paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico a discapito dei paesi dell’America Latina.
L’UE ha avuto anche un contrasto durato vent’anni con Stati Uniti e Canada sulla carne trattata con gli ormoni, considerata potenzialmente pericolosa per la salute. La questione si risolse solo nel 2012 con l’aumento delle quote d’importazione di carne statunitense e canadese senza ormoni da parte dell’UE.