Il Garante della Privacy risponde all’esposto del Codacons per tutelare la privacy degli utenti del Reddito di cittadinanza: “Saranno esercitati poteri di inibizione senza modifiche in Parlamento”
Sul caso del Reddito di cittadinanza e delle criticità riscontrate sul fronte della privacy, l’Autorità per la protezione dei dati personali risponde oggi all’esposto presentato dal Codacons, preannunciando l’esercizio dei poteri conferiti all’Autorità nel caso in cui non saranno apportate in Parlamento le modifiche richieste.
“Come noto nei giorni scorsi il Garante aveva evidenziato come il meccanismo di riconoscimento, l’erogazione e la gestione del reddito di cittadinanza, ma anche lo stesso sito internet dedicato, non garantissero la tutela dei dati personali dei cittadini – spiega il Codacons –. A seguito di tale relazione avevamo presentato un esposto allo stesso Garante, affinché si attivasse a tutela della privacy degli utenti”.
Oggi arriva la risposta dell’Autorità che in una nota informa: “L’Autorità verificherà che il Parlamento e il Governo tengano conto, in sede di conversione, delle predette osservazioni, che potranno essere oggetto di approfondimento anche nell’ambito delle funzioni consultive attribuite al Garante […] Resta fermo in ogni caso che, laddove necessario, in presenza di violazioni della normativa in materia di protezione dei dati personali, verranno esercitati i poteri di indagine e correttivi attribuiti all’Autorità”.