Per la Giornata internazionale della donna del 2019 il Parlamento europeo punta i riflettori sull’importanza della partecipazione delle donne nella politica
L’uguaglianza tra donne e uomini è uno degli obiettivi dell’Unione europea. Il Parlamento europeo è sempre stato un sostenitore della parità di genere e, per celebrare la Giornata internazionale della donna di quest’anno, sta organizzando degli eventi volti a rimarcare l’importanza della presenza delle donne nella politica, in particolare in vista delle prossime elezioni europee.
Gli eventi nel Parlamento
Oggi la Commissione del Parlamento per l’uguaglianza di genere in collaborazione con la Direzione delle Relazioni con i parlamenti nazionali ha organizzato un Incontro inter-parlamentare della Commissione, in cui è stato dato particolare risalto ai seguenti temi: il reale potere delle donne nella politica e come accrescerlo; le giovani donne in politica.
All’Incontro erano presenti Vilija Blinkevičiūtė, la Presidente della Commissione per l’uguaglianza di genere, e Věra Jourová, la Commissaria europea per l’uguaglianza di genere. Tra gli altri, prenderanno parola anche Dimitrios Papadimoulis, Vice presidente del Parlamento europeo e responsabile Gruppo di alto livello sull’uguaglianza di genere e la diversità, S.E. Kolinda Grabar-Kitarović, Presidente della Repubblica della Croazia, Federica Mogherini, Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vice-Presidente della Commissione europea.
Le donne della politica europea
A dispetto dei progressi fatti, le donne costituiscono solo il 36% dei membri del Parlamento europeo.
Prima delle elezioni dirette del Parlamento europeo, quando i deputati erano designati dai parlamenti nazionali, la presenza femminile era solo marginale: sono state solo 31 le eurodeputate, dai primordi, nel 1952, fino alle prime elezioni dirette del 1979.
Dopo il 1979 il numero ha subito una crescita e la nota politica e femminista Simone Veil fu scelta come prima Presidente del primo Parlamento europeo eletto con suffragio universale diretto.
“Il potere delle donne nella politica è un tema centrale per i diritti delle donne perché definisce la capacità delle donne di partecipare e di decidere del governo collettivo delle nostre società. Dobbiamo continuare a lottare”, ha dichiarato Vilija Blinkevičiūtė, eurodeputata lituana dei Socialisti e democratici e presidente della Commissione parlamentare per l’uguaglianza di genere.
Le azioni del Parlamento europeo per la parità di genere nel processo decisionale politico
L’Unione europea ha promosso sin dagli inizi l’uguaglianza tra donne e uomini. Dal 1957, quando con l’articolo 119 del Trattato di Roma veniva sancito che uomini e donne dovevano ricevere un uguale stipendio per uguali mansioni, il principio di uguaglianza tra donne e uomini ha rivestito una crescente importanza.
Nella relazione adottata a gennaio 2019 il Parlamento richiama ancora l’attenzione sulla necessità di aumentare la presenza nelle liste elettorali del genere sotto-rappresentato, spesso le donne, e incoraggia fortemente i partiti politici europei e i loro esponenti ad assicurare liste elettorali bilanciate tra rappresentanza maschile e femminile per le elezioni del Parlamento europeo del 2019.
Durante l’attuale legislatura il Parlamento ha richiesto misure volte a prevenire e combattere le molestie sessuali nella vita politica, assumendo una decisa posizione in favore dell’uguaglianza di genere in risposta agli attacchi contro i diritti delle donne. Ha inoltre posto l’obiettivo di maggiore presenza femminile nelle posizioni decisionali e ha richiesto una maggiore attenzione alla parità di genere durante la prossima legislatura.
Nel 2012 sono state ben accolte le quote rosa introdotte in alcuni stati membri ed è stato richiesto agli altri paesi dell’UE di prendere in considerazione una legislazione che incentivi la parità di genere nel processo decisionale politico.
Nel 2001 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in cui si afferma che l’inclusione femminile nel processo decisionale rafforza la democrazia ed è la condizione necessaria affinché gli interessi femminili vengano presi in considerazione.