Dal 9 marzo al 14 luglio tra Palazzo Strozzi e il Bargello una retrospettiva dedicata a uno degli artisti più amati nel Quattrocento, la cui fama fu poi oscurata da quella degli allievi, primo fra tutti Leonardo Da Vinci. In mostra 120 opere tra dipinti, disegni e sculture dell’artista prototipo del genio universale
Una sontuosa retrospettiva – la prima che gli viene dedicata – che vuole riparare alla sfortuna critica vissuta da uno dei geni del Quattrocento fiorentino, una delle figure simbolo del Rinascimento italiano che però non ha goduto della fama dei suoi allievi. Perché Andrea Verrocchio, punto di riferimento artistico nella Firenze del 1470, scultore ufficiale dei Medici, allievo di Donatello, fu poi oscurato dal talento dei suoi allievi, primo tra tutti Leonardo Da Vinci, complice anche il giudizio che ne dette Giorgio Vasari, che nelle sue “Vite” lo tacciò di eccesso di studio e di artificiosità.
Dal 9 marzo al 14 luglio 2019 al fiorentino Palazzo Strozzi e al Museo del Bargello si svolge la mostra “Verrocchio, il maestro di Leonardo”, pensata proprio per accendere i riflettori su questo artista rinascimentale per eccellenza, che, sempre seguendo le parole del Vasari, fu “orefice, prospettivo, scultore, intagliatore, pittore e musico”. Un artista che nella sua bottega padroneggiava le tecniche più disparate, dal disegno alla scultura in marmo, dalla pittura alla fusione in bronzo, che ha plasmato l’arte di Firenze ai tempi di Lorenzo il Magnifico.
Pittore di straordinarie e intense Madonne con Bambino (ne vengono esposte alcune come la celebre Madonna col Bambino della Gemäldegalerie di Berlino e la cosiddetta Madonna di Volterra della londinese National Gallery), scultore di statue di una naturalezza e una vivacità gioiosa, come il Putto col delfino proveniente da Palazzo Vecchio o di capolavori della statuaria monumentale come l’Incredulità di San Tommaso.
L’esposizione, curata da Francesco Caglioti e Andrea De Marchi, con una sezione speciale al Museo Nazionale del Bargello, raccoglie insieme per la prima volta 120 tra dipinti, sculture e disegni con prestiti provenienti da oltre settanta musei e collezioni private del mondo, celebri capolavori di Verrocchio e opere capitali dei più famosi artisti della seconda metà del Quattrocento legati alla sua bottega, come Domenico del Ghirlandaio, Sandro Botticelli, Pietro Perugino e Leonardo da Vinci, il suo più famoso allievo, di cui sarà possibile ricostruire la formazione e lo scambio con il maestro attraverso eccezionali prestiti e inediti confronti.
Formidabile, inoltre, la selezione di disegni e dipinti su lino provenienti da alcuni dei più
importanti musei del mondo, che permetteranno un confronto vivo e diretto tra i lavori del maestro e quelli dei suoi allievi, come nel caso della celebre Dama dal mazzolino del Bargello posta accanto allo studio di Braccia e mani femminili di Leonardo da Vinci, generosamente concesso in prestito da Sua Maestà la Regina Elisabetta II. Parte fondamentale della mostra sono infatti opere del giovane Leonardo, che negli anni Settanta lavorò nella bottega di Verrocchio, contribuendo al passaggio verso la Maniera Moderna, uno dei temi più avvincenti dell’arte di tutti i tempi.
L’esposizione si propone di illustrare l’inesauribile vena creativa del maestro in un intreccio profondo e continuo tra pittura e scultura, presentando la sua opera nel dialogo costante con allievi fuori dal comune, per i quali la sua bottega fu luogo di intensa sperimentazione e condivisione.
La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e dai Musei del Bargello con la collaborazione della National Gallery of Art di Washington DC (che sarà la seconda sede dell’esposizione dal 29 settembre 2019 al 2 febbraio 2020). Con il sostegno di Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze. Con il contributo di Fondazione CR Firenze. Main sponsor Intesa Sanpaolo.