Disastro aereo in Etiopia: ENAC interviene sui tre Boeing 737 Max a disposizione della compagnia Air Italy
In relazione all’incidente della Ethiopian Airlines avvenuto ieri in fase di decollo dall’aeroporto di Addis Abeba che ha coinvolto un velivolo Boeing 737 Max, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile informa che gli aeromobili di questo modello nella flotta italiana sono 3, in uso alla compagnia Air Italy. Dalle verifiche condotte dall’ENAC si conferma che il vettore italiano opera in piena osservanza delle prescrizioni operative emesse dal costruttore Boeing e approvate dalla FAA – Federal Aviation Administration, Ente americano certificatore dei velivoli Boeing, dopo un incidente analogo verificatosi in Indonesia nell’ottobre 2018 che aveva coinvolto un aeromobile Boeing 737 Max 8. Le prescrizioni riguardano sia la formazione dei piloti, sia l’aggiornamento dei manuali di volo. L’ENAC, inoltre, è in contatto con la EASA – European Aviation Safety Agency, Agenzia europea per la sicurezza aerea, per le eventuali determinazioni europee in merito a tale tipologia di velivoli.
UNC chiede di sospendere voli
L’Enac ha precisato che i Boeing 737 Max nella flotta italiana sono 3, in uso alla compagnia Air Italy e che il vettore italiano opera in piena osservanza delle prescrizioni operative emesse dal costruttore Boeing e approvate dall’ente americano Federal Aviation Administration.
“La precisazione dell’Enac è del tutto inaccettabile ed inadeguata. Sospenda immediatamente, a titolo precauzionale, i voli dei Boeing 737 Max, in attesa degli opportuni accertamenti” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Se corrispondesse al vero che il software che corregge il profilo di volo non può essere disattivato dal pilota nemmeno in caso di anomalia, ci troveremmo di fronte ad un pericolosissima assurdità. D’altronde all’Enac dovrebbe bastare l’appello dell’Associazione Nazionale Piloti (Anp), di mettere a terra le macchine e fare i controlli necessari, per intervenire e sospendere i voli. Non si capisce cosa stia aspettando: una terza tragedia!” prosegue Dona.
“Sia chiaro, comunque, che i consumatori hanno diritto di non volare sui Boeing 737 Max e di scegliere tra il rimborso dell’intero costo del biglietto o la riprotezione, ossia l’imbarco su un velivolo alternativo” conclude Dona.
Codacons: fermare i Boeing 737 Max di Air Italy
Dopo il grave incidente aereo di ieri del volo Ethiopian Airlines e le misure precauzionali adottate da alcuni importanti paesi come Cina ed Etiopia, il Codacons chiede alle autorità italiane di attivarsi immediatamente per garantire la sicurezza dei voli, fino a che non saranno chiarite in modo ufficiale le cause del disastro.
“Considerato il precedente incidente del tutto analogo avvenuto in Indonesia e le notizie circolanti circa la mancanza di formazione dei piloti sul software che corregge le operazioni di volo, devono essere adottati immediati provvedimenti a tutela della sicurezza del trasporto aereo – afferma il presidente Carlo Rienzi –. Per tale motivo presentiamo oggi una diffida urgente ad Enac in cui si chiede di bloccare in modo categorico tutti i decolli dei Boeing 737 Max dagli scali italiani e di avviare verifiche urgenti circa la formazione dei piloti, con particolare riferimento alla compagnia Air Italy che avrebbe già nella propria flotta il modello di velivolo protagonista dell’incidente, e ne avrebbe ordinati un totale di 20”.
Il Codacons invia dunque una formale diffida all’Enac in cui si chiede da un lato di sospendere i decolli dagli scali italiani dei Boeing 737 Max operati da tutte le compagnie aeree nei casi in cui non vi sia stata adeguata formazione del personale circa i software di bordo, dall’altro di fornire all’associazione gli atti relativi alla preparazione dei piloti in Italia sulla strumentazione di bordo del velivolo. Ciò – spiega l’associazione – allo scopo esclusivo di garantire la sicurezza aerea e tutelare i viaggiatori italiani.