Oggi è la Giornata Mondiale dell’acqua, l’UNICEF lancia un nuovo rapporto sulla situazione delle risorse idriche nei Paesi che vivono conflitti prolungati
Secondo un nuovo rapporto dell’UNICEF, lanciato oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua, i bambini sotto i 15 anni nei paesi colpiti da conflitti protratti nel tempo, in media, hanno probabilità 3 maggiori di morire a causa di malattie diarroiche dovute alla mancanza di risorse idriche sicure e servizi igienico-sanitari che per violenza diretta.
Il rapporto “Acqua sotto attacco” (Water Under Fire) mostra i tassi di mortalità in 16 paesi durante conflitti prolungati e mostra che, nella maggior parte, ibambini sotto i 5 anni hanno probabilità 20 volte maggiori di morire per malattie legate alla diarrea dovuta alla mancanza di accesso a risorse idriche e ai servizi igienico-sanitari sicuri che per violenza diretta.
“Le probabilità già sono contro i bambini che vivono conflitti prolungati – molti di loro non possono raggiungere fonti di acqua sicura,” ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale UNICEF. “La realtà è che ci sono più bambini che muoiono per la mancanza di accesso ad acqua sicura che per proiettili.”
Senza acqua, i bambini semplicemente non possono sopravvivere. Secondo gli ultimi dati, nel mondo 2,1 miliardi di persone non hanno accesso ad acqua sicura e 4,5 miliardi di persone non usano servizi igienico-sanitari sicuri.
Senza risorse idriche sicure e servizi igienico sanitari efficaci, i bambini sono a rischio di malnutrizione e malattie prevenibili che comprendono anche diarrea, tifo, colera e polio. Le ragazze sono particolarmente colpite: sono vulnerabili a violenza sessuale mentre raccolgono acqua o si apprestano ad utilizzare le latrine. Devono fare i conti con la loro dignità mentre si lavano e curano l’igiene mestruale. Non vanno a scuola durante il periodo mestruale se le scuole non hanno acqua e strutture igieniche adatte.
Queste minacce sono acuite durante i conflitti quando attacchi indiscriminati distruggono infrastrutture, feriscono personale e tagliano l’energia che consente di ricevere acqua e utilizzare i sistemi igienico sanitari. I conflitti armati limitano anche l’accesso alle attrezzature di riparazione essenziali e ai materiali di consumo come carburante o cloro – che possono essere esauriti, razionati, dirottati o bloccati alla distribuzione. Fin troppo spesso i servizi essenziali vengono deliberatamente negati.
“Attacchi deliberati su strutture idriche e igienico sanitarie sono attacchi contro bambini vulnerabili,” ha dichiarato Fore. “L’acqua è un diritto di base. È una necessità per la vita.”
L’UNICEF lavora nei paesi in conflitto per fornire acqua sicura da bere e servizi igienico-sanitari adeguati migliorando e riparando i sistemi idrici, trasportando risorse idriche, costruendo latrine e promuovendo informazioni sulle pratiche igieniche.
L’UNICEF chiede ai governi e ai partner di:
- fermare gli attacchi contro infrastrutture idriche e igienico-sanitarie e personale;
- collegare la risposta salva vita umanitaria a uno sviluppo del sistema idrico e sanitario sostenibile per tutti;
- rinforzare la capacità dei governi e delle agenzie di fornire consistentemente servizi idrici e igienico sanitari di alta qualità durante le emergenze.
Il rapporto ha calcolato i tassi di mortalità in 16 paesi con conflitti prolungati: Afghanistan, Burkina Faso, Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Iraq, Libia, Mali, Myanmar, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Siria e Yemen. In tutti questi paesi, ad eccezione di Libia, Iraq e Siria, i bambini di 15 anni e più giovani hanno più probabilità di morire per malattie legate all’acqua rispetto che a causa di violenze collettive. Eccetto in Siria e Libia, i bambini sotto i 5 anni hanno possibilità 20 volte maggiori di morire per malattie diarroiche legate ad acqua e servizi igienico sanitari non sicuri rispetto che a violenze collettive.