Povertà energetica: ENEA propone parametri UE comuni


Dopo un’indagine sulla povertà energetica condotta in 11 Paesi Ue, ENEA ha proposto alla Commissione europea l’adozione di parametri comuni di misurazione, anche nella valutazione dei costi per contrastare il fenomeno a lungo termine

Dopo un’indagine sulla povertà energetica condotta in 11 Paesi Ue, ENEA ha proposto alla Commissione europea l’adozione di parametri comuni di misurazione, anche nella valutazione dei costi per contrastare il fenomeno a lungo termine

Le misure di contrasto alla povertà energetica sono state al centro dell’azione dell’ENEA nel suo ruolo di presidente annuale dell’European Energy Network (ENR), la rete volontaria delle agenzie energetiche nazionali dei Paesi dell’Unione Europea e di alcune nazioni extra Ue. A conclusione del suo mandato nel febbraio 2019, ENEA ha presentato alla Commissione europea una serie di proposte, dopo un’indagine sulla povertà energetica condotta in 11 Paesi Ue (Austria, Bulgaria, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Ungheria).

“Nel Position Paper che abbiamo presentato in sede europea auspichiamo l’adozione di parametri di misurazione del fenomeno comuni a tutti i Paesi Ue, pur tenendo conto delle peculiarità nazionali”, sottolinea Alessandro Federici, responsabile del servizio ENEA per il “Monitoraggio delle politiche per l’efficienza energetica. “Raccomandiamo inoltre una maggiore attenzione alla dimensione locale del fenomeno e alla valutazione dei costi delle misure per contrasto a lungo termine della povertà energetica”, conclude Federici.

Anche se una definizione condivisa di povertà energetica riguarda solo 5 nazioni su 11, più di due terzi dei Paesi coinvolti cita la povertà energetica in documenti ufficiali e quasi la metà (5 su 11) adopera una definizione statistica condivisa. L’analisi ha rilevato inoltre che le misure di contrasto alla povertà energetica adottate a livello locale sono note soltanto a 4 Paesi su 11, dove le municipalità coinvolte aderiscono al Patto dei Sindaci.

Un vero e proprio “Osservatorio nazionale sulla povertà energetica” è stato costituito solo in Francia e in Grecia; in Italia dovrebbe essere creato a breve, con la partecipazione anche dell’ENEA.

Secondo i dati 2016 dell’Osservatorio Europeo sulla povertà energetica (EPOV), in Italia gli indicatori primari rilevano che circa il 16% della popolazione non riesce a riscaldare adeguatamente la propria abitazione, contro una media Ue dell’8,7%, e quasi il 9% è in ritardo con il pagamento delle bollette, rispetto a una media Ue dell’8,1%. Inoltre il 16% della popolazione ha una spesa energetica inferiore alla soglia minima contro una media Ue del 15,1%.